È sotto gli occhi di tutti: quella che l’industria alimentare sta vivendo è una forte spinta generalizzata verso le nuove tecnologie, anche e soprattutto per via delle interruzioni conosciute nella produzione come nella logistica durante l’emergenza sanitaria, con tutte le note conseguenze a livello di costi e di tempistiche.
E non si tratta di qualcosa che è destinato a restare relegato nel passato: McKinsey afferma che le aziende devono aspettarsi delle importanti interruzioni delle proprie catene di approvvigionamento in media ogni 3,7 anni. A pesare, in questo senso, sono anche le tensioni geopolitiche, l’inflazione nonché i picchi dei costi energetici.
La necessità di potenziare la supply chain
Nel medesimo contesto si inserisce la necessità di potenziare e in parte automatizzare la gestione della supply chain, di fronte alla frammentazione delle catene di approvvigionamento, alle minacce della contraffazione, e alle esigenze di trasparenza informativa.
Il monitoraggio del ciclo di vita degli alimenti è come noto obbligatorio fin dalla normativa europea del 2005, ma le soluzioni moderne in fatto di software gestionali permettono di fare molto, molto di più, permettendo peraltro di costruire un più forte rapporto di fiducia con i clienti.
L’ERP come fulcro della resilienza della supply chain nell’industria alimentare
Integrando tutti gli aspetti della catena di approvvigionamento, i moderni ERP permettono di rispettare i requisiti normativi internazionali e nazionali, tracciando in entrambe le direzioni i vari lotti.
Ma non è tutto qui, in quanto con i software per la gestione della produzione, dei magazzini e della rintracciabilità alimentare è possibile anche generare tutte le documentazioni necessarie, nonché avere un supporto per la pianificazione della produzione a partire da dati aggiornati in tempo reale.
Si pensi all’esempio virtuoso di Rigamonti, leader incontrastato nella produzione di bresaola italiana che esporta i propri prodotti in 23 paesi nel mondo, forte di una storia imprenditoriale di quasi 110 anni.
Per garantire la massima efficienza e il più completo controllo sulla propria catena logistico-produttiva, Rigamonti ha scelto l’integrazione tra due soluzioni della suite Zucchetti: da una parte l’ERP di ultima generazione Ad Hoc Infinity Zucchetti, strumento integrato fondamentale per la digitalizzazione aziendale, e dall’altra un software dedicato alla tracciabilità alimentare, Traxal, che grazie all’utilizzo di schermi touchscreen, di tag RFID, di lettori di codici e di connessione diretta con bilance e PLC permette una veloce e semplice automatizzazione della raccolta dati.
Software ad hoc che permettono di ottimizzare il flusso di informazioni
Il risultato, per Rigamonti, è quello di poter contare su un sistema informativo integrato in grado di coprire l’intero iter, partendo dalla parte amministrativa e contabile per arrivare fino alla spedizione. Tagliando i tempi ed eliminando gli errori, un sistema di questo tipo dà all’azienda l’opportunità di dedicare ancora maggiore attenzione alla qualità dei prodotti immessi sul mercato.
«Per competere a livello globale è necessario non solo disporre di un prodotto unico ed eccezionale come la nostra bresaola, ma anche saper garantire i massimi livelli di efficienza e controllo in tutte le aree aziendali, in particolare lungo la catena produttiva, e per ottenere ciò è fondamentale il ricorso alla tecnologia» ha spiegato Claudio Palladi, Amministratore Delegato di Rigamonti, aggiungendo che «la soluzione integrata di Ad Hoc Infinity e Traxal proposta da Zucchetti ci ha convinto per la grande affidabilità di un fornitore presente da oltre quarant’anni sul mercato, per il carattere innovativo delle sue soluzioni e per la capacità di soddisfare le nostre esigenze, in particolare quelle peculiari del settore alimentare in cui operiamo».
Grazie a queste soluzioni, le aziende come Rigamonti hanno la possibilità di tagliare i costi legati a un flusso non ottimale delle informazioni, confermando la freschezza e la qualità delle proprie materie prime.
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