Più di 100.000: tante sono state le imprese italiane che, tra il 2008 e il 2018, in seguito alla crisi dei mutui, sono arrivate al fallimento. Ed è peraltro difficilissimo calcolare quelle che sono state le imprese vittime dell’effetto domino tra aziende clienti e fornitrici.

Di certo quella durissima crisi ha messo in evidenza diverse storture, impartendo indelebili lezioni. Tra le altre, ebbe il merito, se così si può dire, di dimostrare che nel nostro ordinamento giuridico mancavano dei meccanismi in grado di salvaguardare le imprese. E il legislatore negli anni successivi si è mosso di conseguenza, per eliminare questa vistosa falla.

Lo scenario è cambiato con il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, entrato in vigore a partire dal 15 luglio 2022, andando a superare i dettami delle precedenti normative – le quali avevano come riferimento basilare, si pensi, un regio decreto del 1942. Oggi vogliamo quindi mettere in evidenza i benefici apportati dal nuovo obbligo normativo, i quali possono andare oltre la mera prevenzione delle crisi.  

L’obbligo normativo del Codice della crisi d’impresa 

Sappiamo tutti, perlomeno in generale, qual è l’obiettivo del legislatore con l’introduzione delle nuove normative sulla Crisi d’impresa: mettere in campo un sistema di prevenzione regolato da un obbligo di legge per tutte le imprese, per garantire la continuità aziendale e dall’altro lato per tutelare tutta quella rete di soggetti che hanno interessi economici legati all’impresa stessa.

Da qui l’obbligo, per tutte le tipologie di impresa, di adottare un sistema minimo di prevenzione della crisi d’impresa, un insieme di attenzioni che costituisce l’adeguato assetto.

Ecco che allora ogni azienda è chiamata ad avere uno strumento di prevenzione della crisi, per adempiere all’obbligo normativo e non solo: un software di questo tipo risulta infatti prezioso nel momento in cui si ha che fare con uno scenario in continua evoluzione. E ancora, va sottolineato quanto uno strumento con questo scopo principale permetta alle imprese anche di impostare la propria organizzazione su dati certi, attraverso un monitoraggio continuo.  

L’opportunità per le aziende: oltre la pura prevenzione della crisi 

I migliori strumenti per il controllo finanziario dell’impresa, sviluppati innanzitutto per prevenire le crisi aziendali e assolvere agli obblighi normativi, possono fare molto di più.

Il fatto di realizzare degli strumenti attraverso i quali tenere sempre sotto controllo la situazione aziendale è infatti stato un trampolino di lancio per realizzare dei software in grado di analizzare e aggregare i dati di bilancio con le informazioni provenienti dalla centrale rischi di Banca d’Italia, così per esempio da poter intercettare tempestivamente la presenza di eventuali anomalie che potrebbero impedire il riconoscimento di un credito bancario.

Ma non è tutto qui: con i migliori strumenti è possibile misurare i principali indicatori di performance aziendale, calcolare il credit scoring MCC e via dicendo. Ecco che allora, con il medesimo software, è possibile tutelare l’azienda, i soci e gli amministratori nonché conoscere sempre nel dettaglio le performance economiche, finanziarie e patrimoniali aziendali, con dati, analisi e report sempre aggiornati.  


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