Il lavoro occasionale accessorio e gli obblighi per la sicurezza

C’è una domanda che circola molto spesso tra i lavoratori autonomi e i professionisti: il lavoro occasionale accessorio, ovvero quello retribuito con i voucher, obbliga l’imprenditore a rispettare tutte le norme in materia di igiene e di sicurezza?

L’interrogativo, in altre parole, è se il solo fatto di emettere dei buoni lavoro dell’Inps sia sufficiente a far scattare l’obbligo della redazione del Documento di valutazione dei rischi, attraverso un software Dvr standardizzato, e di dover designare, per esempio, il responsabile del servizio prevenzione e protezione.

Il Testo Unico sulla Sicurezza

Ebbene, la risposta è sì: anche per il lavoro occasionale accessorio vigono gran parte degli obblighi previsti nei casi in cui si assumono veri e propri dipendenti. A stabilirlo a chiare lettere è il Testo Unico sulla Sicurezza. È infatti sufficiente pagare un solo lavoratore con un voucher per far scattare i vincoli relativi alla salute e alla sicurezza. Lavoratori occasionali, apprendisti, stagionali, stagisti, impiegati in somministrazione: se si svolge un’attività lavorativa in azienda, per quest’ultima scatta automaticamente l’obbligo di uniformarsi alla normativa in vigore.

Restano ovviamente esclusi da questo discorso tutti i lavori di carattere prettamente domestico e straordinario. Il legislatore, logicamente, non vincola chi si avvale di ripetizioni scolastiche e di assistenza agli anziani e ai bambini (quindi di badanti e di baby sitter) a dotarsi di un software Dvr standardizzato per la redazione del Documento di valutazione dei rischi o, per assurdo, a individuare un addetto antincendio.

Gli obblighi del datore di lavoro

Il pagamento attraverso buoni lavoro, dunque, non si limita a vincolare il datore di lavoro a comunicare l’attivazione del voucher. Va però sottolineato che gli obblighi relativi all’igiene e alla sicurezza mutano di caso in caso, a seconda della grandezza dell’azienda, del tipo di organizzazione e dell’attività svolta. Tra i compiti obbligatori, in ogni caso, ci sono:

  • La redazione del Dvr, semplificata, nel caso di imprese di piccole dimensioni, dall’impiego di un apposito software per il Dvr standardizzato
  • La designazione di un responsabile per la prevenzione e la protezione
  • La nomina di un medico competente per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori
  • L’individuazione e la nomina degli addetti antincendio e pronto soccorso
  • La dotazione dei lavoratori degli eventuali dispositivi per la protezione individuale.

La redazione del Documento di valutazione dei rischi

La redazione del Dvr resta dunque un obbligo anche nel caso in cui un’azienda si avvalga di un solo lavoratore occasionale: attraverso questa operazione, il datore di lavoro mette nero su bianco tutti i rischi presenti in azienda, sia per la salute che per la sicurezza dei dipendenti.

È poi da sottolineare che, nel caso in cui alcuni lavoratori siano portati a svolgere la propria attività all’infuori dell’azienda, gli eventuali nuovi rischi devono essere valutati e inseriti nel Dvr, così come devono essere rispettate tutte le misure in materia di sicurezza. Il Testo unico sulla sicurezza, infatti, considera come “luogo di lavoro” qualsiasi posto in cui venga svolta un’attività lavorativa.

Oltre a questo, non va dimenticato che il Documento di valutazione dei rischi richiede un aggiornamento periodico e frequente, da effettuare ogni qualvolta si verifichi un cambiamento sul luogo di lavoro: un nuovo macchinario o un nuovo tipo di attività, per esempio, richiedono una revisione del Dvr.

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