È talmente semplice identificare una traduzione letterale di “Bike to work”, riconducibile a espressioni come “andare a lavorare in bicicletta”, da rischiare di limitarsi ad un approccio superficiale rispetto a una tematica decisamente più articolata.

Il Bike to work oggi è sulla bocca di tutti e per le aziende, se correttamente implementato e gestito, può trasformarsi in uno straordinario vantaggio competitivo e strategico.

Una tendenza sempre più diffusa

In alcuni Paesi, in particolare nell’Europa del Nord, già prima di entrare negli anni Duemila erano stati sperimentati vari tipi di incentivi, ad esempio per l’acquisto di biciclette, o erano state implementate forme di remunerazione per i metri percorsi su mezzi non inquinanti o ancora agevolazioni fiscali per le aziende.

In Italia il tema non è nuovo, ma solo dopo il lockdown del 2020 nel nostro Paese si è vissuta la concreta e rapida diffusione di una nuova cultura di mobilità sostenibile, non più legata all’auto di proprietà ma orientata all’intermodalità e al nuovo paradigma Mobility as a Service).

Tutela dell’ambiente, salute dei dipendenti e vantaggi economici per l’azienda: un approccio win-win

Oltre all’incidenza della micromobilità privata sull’inquinamento ambientale, tema ormai al centro dell’agenda mediatica, sempre più spesso si parla anche dell’impatto che uno stile di vita attivo, ad esempio con spostamenti casa-lavoro in bicicletta, può avere in termini di produttività e rendimento aziendale.

Uno studio condotto da PwC nel 2013, analizzando il tasso di assenteismo tra lavoratori “ciclisti” e “non ciclisti”, aveva già portato a stimare un vantaggio economico per l’azienda quantificabile in circa 156 euro (£134) per anno per ogni dipendente che usa la bicicletta per i propri spostamenti. Un dipendente sano, in forma, fisicamente attivo, passa meno giornate lavoro in malattia.

Interventi di wellness aziendale e ritorno economico degli investimenti

Oggi, però, parlare solo di diminuzione dell’assenteismo non basta: un lavoratore in buona forma fisica aumenta il proprio benessere e di conseguenza è anche in grado di rendere di più sul lavoro, ottimizzando al meglio il proprio impegno e mantenendo un minor livello di stress.

Anche per questo il Bike to work è un’occasione preziosa per le aziende: oltre al trattamento fiscale di favore, gli interventi di wellness aziendale rappresentano un vantaggio competitivo e strategico, generando ritorni sull’investimento (ROI) stimati in 2.3, cioè per ogni dollaro speso nella implementazione di una azione si assiste in media a un beneficio di 2,30 $ per l’organizzazione (fonte: ricerca “Wellness at work”, Pwc – 2017).

Avviare un progetto di Bike to Work: il contesto e l’assessment

Ma cosa fare per avviare il proprio progetto di “Bike to work”?

Si parte sempre da una fase di assessment, cioè dall’analisi dello stato attuale e delle abitudini di mobilità delle persone che compongono un certo ecosistema. È una fase preliminare necessaria per elaborare soluzioni efficaci per gli spostamenti casa-lavoro che tengano conto anche della propensione al cambiamento dichiarata dai dipendenti, che oggi sempre di più percepiscono i programmi di wellness come una parte importante della propria soddisfazione in ambiente lavorativo (fonte: Aflac Workforce Report).

Per andare incontro a un vero cambio di paradigma, è importante che in questa fase di valutazione di contesto si analizzi anche dove ci si trovi e quale sia lo stato delle infrastrutture (territorio industrializzato, percorsi ciclabili già presenti ecc.).

A quel punto, il Bike to Work può trasformarsi in una straordinaria risorsa, anche in un vero e proprio strumento di employee retention agli occhi di un personale sempre più consapevole del proprio ruolo nella società del futuro.

Il “Bike to work” dalle istituzioni alle aziende

Consapevoli ormai di dover incentivare nuove esperienze per pilotare le nostre comunità verso un netto cambio di passo sul tema della micromobilità, anche le istituzioni non stanno a guardare.

Esistono già esempi di Regioni italiane che per diffondere la pratica del Bike to Work, oltre a favorire la realizzazione di interventi da parte dei Comuni (percorsi ciclabili, manutenzione straordinaria ecc.), consentono anche alle aziende e ai dipendenti, tramite bandi dei Comuni, il co-finanziamento di spese d’investimento anche per le spese correnti da sostenere per incentivare all’uso della bicicletta i dipendenti delle aziende del territorio (rimborsi chilometrici, riduzione costi di deposito bici o utilizzo del bike sharing ecc.).

Da anni si parla di progetti di “Bike to work”; ma, oggi più che mai, per le aziende è importante stare al passo con i tempi e capire quali soluzioni adottare sia dal punto di vista progettuale che infrastrutturale. Le istituzioni si stanno muovendo, attingere a finanziamenti dedicati è possibile e, soprattutto, la consapevolezza di imprenditori e lavoratori è crescente.


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