Le novità sulla fatturazione elettronica non sono certo terminate con l’obbligo introdotto nel 2015 nei confronti delle Pubbliche amministrazioni. Se infatti le imprese italiane hanno ormai pienamente digerito quel primo passo verso la digitalizzazione, ora si trovano a fare i conti con i due step successivi di questa manovra, costituiti dall’obbligo di fatturazione elettronica per il 2018 e il 2019. Ma in cosa consistono queste due nuove riforme? E perché l’introduzione dell’obbligo di fatturazione economica tra professionisti privati è stata divisa in due fasi distinte?

L’obbligo di fatturazione elettronica tra privati: le date

Come si trovano ormai a spiegare tutti i giorni i commercialisti italiani, a partire dal 1° luglio 2018 le imprese italiane avranno l’obbligo di fatturazione elettronica per quanto riguarda tutte le operazioni riguardanti le cessioni di benzina o di gasolio per motori, nonché per le prestazioni di subappaltatori nel caso di contratti di appalti pubblici. Questa sarà la prima fase, che sarà poi seguita l’anno seguente dalla seconda, a partire dal 1° gennaio 2019: da quella data in poi, infatti, sarà in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica B2B, ovvero per le operazioni tra soggetti privati.

Dal 2019 la fatturazione elettronica B2B diventa un obbligo

La fattura elettronica obbligatoria dal 2019 è chiaramente una mossa per combattere in modo più efficace l’evasione fiscale, nonché per ridurre sensibilmente il numero degli adempimenti fiscali. Così come accaduto con l’obbligo di fatturazione elettronica verso le PA, anche per il B2B tutto si poggerà sul Sistema di Interscambio, il quale garantisce l’autenticità e l’integrità delle fatture mediante l’apposizione della firma elettronica, nonché attraverso la loro archiviazione per un periodo di dieci anni, tutte attività che possono essere semplificate tramite l’utilizzo di un software per la fatturazione elettronica ad alta automazione.

Un altro step verso la riduzione del tax-gap

L’obbligo della fatturazione elettronica tra professionisti, dunque, non è altro che un’evoluzione e un allargamento di quello già esistente verso la Pubblica amministrazione. Saranno dunque uguali sia la modalità di trasmissione attraverso il Sistema di Interscambio, sia il formato xml, nonché l’obbligo di conservazione sostitutiva. Tutto questo è stato reso possibile da una speciale deroga dell’Unione Europea, la quale infatti detiene la sovranità a livello comunitario per quanto riguarda la materia legislativa relativa alla gestione dell’IVA. Per aiutare e incentivare l’Italia ad abbattere il suo anomalo ed eccessivo tax-gap, l’Unione Europea ha infatti dato il consenso all’introduzione di questo nuovo obbligo di fatturazione elettronica B2B.

I casi in cui la fatturazione elettronica non sarà obbligatoria

Va peraltro sottolineato che ci sono delle prestazioni che non saranno toccate dalla fattura elettronica obbligatoria dal 2019, quali le prestazioni nei confronti di soggetti senza partita IVA, le prestazioni effettuate da contribuenti nei regimi minimi e forfettari nonché le prestazioni e le cessioni da e verso contribuenti non residenti o comunque non stabiliti nel territorio nazionale. In questo caso, però, si renderà obbligatoria la stesura di un apposito spesometro da presentare entro il 5° giorno di ogni mese.

Obiettivo semplificazione

È indubbio che, come anticipato, l’introduzione dell’obbligo fatturazione elettronica tra privati professionisti porterà molti vantaggi sia per lo Stato, che riuscirà a prevenire in modo più efficace l’evasione, che per le imprese, le quali non saranno più obbligate a presentare l’elenco dei dati delle fatture emesse e ricevute, le quali ovviamente saranno già in possesso dell’Amministrazione finanziaria. Un altro beneficio di questa semplificazione sarà fin da subito esplicito nella dichiarazione IVA precompilata, nonché nei relativi modelli F24, anch’essi precompilati. I tempi da dedicare alla gestione e alla contabilità, dunque, sembrano essere destinati ad accorciarsi concretamente, a partire dall’obbligo di fatturazione elettronica 2019.