Ogni azienda desidera che i dipendenti siano soddisfatti del proprio lavoro: maggiore è la soddisfazione, infatti, maggiori sono l’impegno nell’ottenere gli obiettivi prefissati, la produttività, il benessere e la fidelizzazione, con un concreto decremento delle assenze nonché del turnover.

All’approssimarsi della fine dell’anno come è noto l’erogazione di premi ai dipendenti diventa lo strumento più diffuso – e anche più atteso – per gratificare i lavoratori.

Ma come gestire questa operazione per avere la sicurezza di fare effettivamente felici tutti i dipendenti, con un premio capace di colpire nel segno? La soluzione migliore è quella rappresentata dai Fringe Benefit e più nello specifico dagli strumenti che lasciano a ogni lavoratore un’ampia gamma di personalizzazione: vediamo come il datore di lavoro può sfruttare questa opportunità.

I Fringe Benefit, in breve

Il Fringe Benefit è, in breve, un beneficio accessorio, ovvero un compenso in natura sotto forma di servizio o di bene – e dunque non di denaro – che l’azienda può concedere al dipendente come premio, in aggiunta al normale stipendio.

L’obiettivo della concessione di Fringe Benefit è quello di sgravare di alcune spese i propri dipendenti attraverso dei regali mirati; si parla di buoni pasto, di smartphone, di pc, di buoni carburante, di automobili aziendali, di appartamenti in affitto e via dicendo.

A rendere i Fringe Benefit così efficaci è per l’appunto la loro ampia diversificazione: l’azienda potrebbe quindi puntare a soddisfare tutti i propri dipendenti lasciando a loro la scelta del più adatto beneficio accessorio, entro il budget prestabilito. Va peraltro sottolineato il fatto che per il 2021 la tassazione dei Fringe Benefit è favorevole.

La tassazione dei Fringe Benefit nel 2021

Questi peculiari compensi in natura vengono considerati come parte della retribuzione e come tale concorrono a formare il reddito da lavoro dei dipendenti.

Ne risulta quindi che i Fringe Benefit sono soggetti sia alla tassazione IRPEF che ai contributi INPS, ma solo oltre una determinata soglia.

Di solito questo tetto è fissato a 258,23 euro, ma va sottolineato che per il 2021 questa soglia è stata alzata fino a 516,46 euro, quindi di fatto raddoppiata. Per il 2021, dunque, i Fringe Benefits con un valore inferiore a questa soglia non concorrono a formare reddito, risultando esenti da tasse.

Come concedere ai dipendenti Fringe Benefit personalizzabili

A rendere particolarmente attraenti i Fringe Benefit, oltre alla defiscalizzazione, c’è come anticipato la possibilità di scegliere tra differenti benefici accessori, spaziando tra beni e servizi.

Per un’azienda è però impossibile sapere qual è il premio più adatto per ogni singolo dipendente: c’è chi preferisce un nuovo smartphone, chi desidera dei buoni pasto, chi un buono per acquistare attrezzatura sportiva e via dicendo.

Per questo la soluzione migliore
per l’azienda che vuole fornire dei premi ai propri dipendenti è rappresentata da una card digitale che lasci al singolo dipendente la possibilità di scegliere il proprio premio.

L’azienda non dovrà fare altro che decidere quanti buoni attivare, per quali tipologie di dipendenti e con quale valore. I dipendenti potranno così scegliere tra decine e decine di differenti buoni.


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