Nel 2013 i consumatori italiani disposti a pagare un premio più alto per accedere ai prodotti e ai servizi di un brand sostenibile erano il 44% del totale.
Nel 2021, nell’anno della COP26, questa percentuale è cresciuta fino a toccare il 52%.

Va peraltro detto che, a livello globale, il dato è significativamente più alto, attestandosi al 66%, con una crescita di ben 16 punti percentuali rispetto al 2013.

A riportare questi dati è l’indagine Nielsen Global Survey of Corporate Social Responsibility and Sustainability, condotta su 30.000 persone in 60 paesi differenti.

Lo stesso studio dimostra inoltre che, a livello mondiale, le aziende che hanno deciso di impegnarsi sul fronte della sostenibilità ambientale e sociale hanno conosciuto un incremento del fatturato del 4%, laddove invece le realtà che non hanno investito in questo aspetto hanno visto un incremento dell’1%.

Quella condotta da Nielsen è peraltro solamente una delle tante indagini che, negli ultimi anni, hanno dimostrato come il consumatore sia sempre più disposto a pagare di più per avere la certezza di usufruire di prodotti e servizi sostenibili – o più sostenibili.

Non può stupire il fatto che, accanto a valori aziendali noti come la trasparenza, l’innovazione, la crescita dei collaboratori o la puntualità, ci sia ormai quasi stabilmente, tra le migliori aziende, anche la sostenibilità.
Ma da cosa dipende effettivamente il livello di sostenibilità di un’azienda?

La sostenibilità come parametro fondamentale per l’azienda

Dopo aver recepito la priorità di impegnarsi concretamente nella transizione ecologica, un po’ per l’effettiva necessità di indirizzarsi verso un futuro decarbonizzato per ridurre le conseguenze dei cambiamenti climatici, un po’ per rispondere alle crescenti esigenze degli utenti, le aziende italiane stanno programmando un piano di sostenibilità.

Stando a una recente indagine dell’agenzia globale di consulenza aziendale Ernst & Young, circa il 50% delle realtà del nostro Paese ne avrebbe già elaborato uno. E se ormai prendere – e dimostrare – un impegno concreto verso la sostenibilità è un imperativo, è vero anche che la ricerca di un minore impatto ambientale deve essere estesa a 360 gradi.

Si parla della scelta dei materiali, della gestione dei rifiuti, della gestione dell’energia, della gestione della mobilità e via dicendo, senza dimenticare ovviamente la scelta dei fornitori, applicando i principi del sourcing sostenibile.

Dal momento che tra i più efficaci strumenti per ridurre l’impatto ambientale in azienda ci sono i moderni software gestionali, è certo che anche la scelta del fornitore di software di riferimento può fare la differenza: una software house tecnologicamente avanzata può infatti contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici in diversi modi, sia rendendo la propria realtà produttiva via via più sostenibile (sedi e uffici a basso impatto ambientale), sia sviluppando soluzioni in grado di garantire ai propri clienti un effettivo e agevole processo di transizione ecologica.

La scelta dei migliori software aziendali per dare sostanza al proprio impegno ambientale

La digitalizzazione è un processo fondamentale per tutte quelle aziende che intendono ridurre il proprio impatto ambientale, senza però influenzare negativamente né i costi né le performance.

Anzi, con le nuove tecnologie è spesso possibile perseguire sia la transizione ecologica aziendale, sia una riduzione significativa dei costi, come per esempio quelli legati alla fornitura energetica.

Si pensi per esempio ai software per l’analisi dei consumi d’energia, sempre pronti a individuare eventuali criticità; ma si pensi anche alle soluzioni per la dematerializzazione documentale, che mediante la conservazione e l’autenticazione digitale dei documenti, consentono di eliminare l’uso della carta.

Da non dimenticare poi le soluzioni per la gestione dei rifiuti. E ancora, è possibile aumentare la sostenibilità aziendale attraverso l’implementazione di software per la gestione della mobilità leggera, così da incoraggiare i dipendenti a utilizzare biciclette, e-bike e monopattini.

Questi, va sottolineato, sono solamente alcuni dei software a disposizione delle aziende per ridurre i danni ambientali pur mantenendo i propri profitti.


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