Negli ultimi anni si sta sempre più affermando un’accelerazione nel percorso di digitalizzazione dei processi HR da parte delle PMI. In particolare, dai dati dell’Osservatorio Zucchetti HR, già negli ultimi anni era emerso come le piccole organizzazioni stessero accorciando il gap digitale nei confronti delle medie/grandi organizzazioni, andando da un lato a digitalizzare processi prima destrutturati e dall’altra a introdurre nuove gestioni direttamente in modalità digitale.

Anche nell’Osservatorio Zucchetti HR 2024 abbiamo indagato l’evoluzione delle aziende di piccola dimensione, meno di 50 persone in forza, che hanno rappresentato il 36% del campione indagato (più di 400 realtà coinvolte).

Le principali aree di investimento delle PMI verso la digitalizzazione

Il segmento delle piccole organizzazioni è concentrato attualmente su due fronti principali per quanto riguarda gli investimenti in ambito HR: automazione dei processi (priorità per il 31% del campione) e benessere e coinvolgimento (anche in questo caso priorità per il 31% del campione). L’automazione dei processi su questo segmento si concretizza in una digitalizzazione degli aspetti amministrativi e di gestione dei dati a partire da quelli dell’ambito di presenze, ferie e note spese, gli aspetti di gestione documentale, pianificazione turni e orari e rendicontazione di attività e commesse, in modo da efficientare e automatizzare la condivisione delle informazioni e gli scambi con lo studio paghe, eliminando gestioni destrutturate e attività a basso valore.

Investire in benessere e coinvolgimento, invece, significa introdurre iniziative specifiche in ambito welfare e migliorare la comunicazione aprendo dei canali che possano permettere di raggiungere sempre le proprie persone e raccogliere feedback.

Qui l’utilizzo degli strumenti mobile risulta fondamentale. Oggi è adottata una app mobile per la comunicazione azienda-dipendenti dal 44% delle piccole aziende, con un ulteriore 8% che ha intenzione di introdurla a breve, con una crescita particolarmente importante negli ultimi anni, considerando il dato di partenza nel 2021 del 12% su questo segmento.

Sviluppo e formazione

Il 22% delle piccole organizzazioni indica come priorità di investimento nella digitalizzazione lo sviluppo e la formazione. Le piccole organizzazioni risultano quelle che utilizzano in percentuale maggiore la formazione digitale rispetto a quella in aula, con un 44% delle aziende per cui la formazione digitale è più del 50% del totale della formazione effettuata in presenza. L’accesso semplificato a piattaforme di e-learning e contenuti formativi pronti all’uso fruibili anche in mobilità risulta un elemento fondamentale in questo contesto.

Soft Skills

Continua a crescere di importanza anche per le piccole aziende l’ambito delle soft skill. Il 43% delle piccole aziende ha fatto assessment per analizzare i gap delle competenze delle proprie persone (+9% rispetto al dato 2023), con un ulteriore 11% che dichiara che ha intenzione di farlo (dato anche in questo caso in crescita con +4% rispetto al 2023). La digitalizzazione degli strumenti che rendono sostenibile l’attività di assessment diventa quindi fondamentale per attivare iniziative di sviluppo e indirizzare i contenuti formativi in modo mirato, così da ottimizzare gli investimenti in questo ambito. Lavoro di sviluppo delle skill che risulta ancora più importante in un contesto che vede un aumento anche nelle piccole organizzazioni della ricerca di nuovi profili all’interno dell’azienda e il ricorso alla job rotation (44% delle piccole aziende ha visto un’accelerazione di queste necessità).

Recruiting, HR e attrazione di nuove risorse in azienda

Il 16% delle piccole aziende, infine, indica come propria priorità di investimento l’ambito di recruiting e attrazione di nuove risorse, a conferma di un cambiamento generale del ruolo dell’HR in azienda nel 2024. In questo segmento di aziende sono attualmente ancora poco utilizzati software per la gestione del processo e l’analisi dei CV, solo il 12% delle organizzazioni li utilizza. Questo è dovuto al fatto che la gestione attualmente del processo spesso è ancora destrutturata o decentrata totalmente ad agenzie esterne. Al di là di chi gestisce il processo, risulta però fondamentale curare gli aspetti anche normativi legati alla privacy nella gestione dei dati dei CV e sfruttare le funzionalità digitali per attrarre candidati, tema sempre più fondamentale soprattutto per raggiungere le nuove generazioni e in particolare i profili con specializzazione nell’ambito IT.

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