Dal 2003 il mondo del lavoro celebra la giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, ogni 28 aprile, e quest’anno il tema è il cambiamento culturale. Si tratta di un importante appuntamento per aumentare il dibattito e la consapevolezza del problema e coinvolgere sempre un maggior numero di persone.

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), ha deciso ormai da quasi venti anni di celebrare il 28 aprile come la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, con una serie di manifestazioni di respiro mondiale.

Il tema di quest’anno, “Agire insieme per costruire una cultura positiva della sicurezza e della salute” esplora il tema della partecipazione e del dialogo sociale nella creazione e nella promozione di una nuova cultura positiva della sicurezza e della salute.

Lo scopo rimane quello di focalizzare l’attenzione sull’importanza della prevenzione e in particolare sulla necessità di fissare un maggior impegno collettivo ponendo l’accento sulla volontà di creare una nuova «cultura della sicurezza» al fine di ridurre o prevenire gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali che provocano a livello mondiale, in media, la cifra sconvolgente di 6.000 morti al giorno.

Le iniziative per la promozione della sicurezza sul lavoro

A livello mondiale quindi l’ILO, i governi, gli enti, le istituzioni e i suoi costituenti, e via via fino alle semplici associazioni locali organizzano e/o contribuiscono a riconoscere una serie di eventi che includono commemorazioni, conferenze, manifestazioni, corsi di formazione, dibattiti pubblici, eventi, flash mob, fino ad arrivare a semplici atti comunque tutti mirati a promuovere una «Cultura della Sicurezza positiva» fattiva ed efficace in ogni contesto lavorativo e di vita.

Nemmeno la pandemia del 2020, con tutti gli impatti diretti e indiretti che ha determinato, è riuscita a fermare le numerose iniziative, che si sono comunque svolte on line a livello mondiale e in particolare sul territorio italiano.

Ad oggi, le stime dicono che il solo movimento “Italia loves sicurezza”ha coinvolto dal 2016 più di un milione di persone attraverso una serie di eventi ed atti, che spaziano dalle scuole agli enti pubblici fino alle organizzazioni pubbliche e private, ricondivisi e amplificati anche dalle istituzioni. Una iniziativa in particolare, svolta il 28 aprile sul ponte vecchio di Firenze, ha campeggiato per anni come immagine dell’home page del sito del Ministero del Lavoro.

Gli eventi nazionali

In questi tempi di ritorno alla normalità e di ripartenza, il numero degli eventi a livello nazionale appare in rapida e costante crescita, segno che la voglia di richiamare l’attenzione sull’importanza della prevenzione e sulla promozione della cultura della sicurezza dei luoghi di lavoro continua, ed è, più forte di prima. Lo scorso anno i media e la stampa, hanno spesso ricordato l’emergenza in atto, partendo dalle numerose tragedie occorse nel corso dei mesi, fino a spingere il governo a predisporre una serie di novità legislative, approvate con la legge di bilancio 2021.

L’esperienza fatta in questi anni anche con l’impegno profuso nelle iniziative del 28 aprile, dimostra che una cultura della sicurezza può rappresentare:

Il tema rimane infatti quello dell’integrazione dei sistemi di gestione della salute e della sicurezza nella struttura di gestione generale delle organizzazioni. Le tecniche di prevenzione e i sistemi di gestione messi in campo negli ultimi anni, come risultato di politiche di salute e sicurezza a lungo termine, si sono dimostrate più efficaci e hanno permesso da un lato di evitare più incidenti e più infortuni sul lavoro, dall’altro di raggiungere e migliorare i risultati delle organizzazioni, anche a fronte di una ripartenza economica, ora in parte frenata dalla guerra in atto.

Sicurezza e salute sul lavoro: gli infortuni

Malgrado gli sforzi intrapresi nelle organizzazioni più virtuose e sensibili ai temi del 28 aprile, ma anche a livello legislativo, gli infortuni NON accennano a diminuire. I dati INAIL, confermati dall’ Osservatorio indipendente di Bologna confermano che il 2021 si è chiuso con 1.221 morti sul lavoro e un calo del 3,9 % rispetto all’ anno precedente che aveva registrato un deciso rialzo, in parte anche dovuto alla pandemia e ai contagi (1.270).

Giornate come il 28 aprile appaiono estremamente utili a ricordare che tutti i soggetti e non solo i datori di lavoro sono i veri responsabili nel garantire che l’ambiente lavorativo (così come l’ambiente di vita) sia sicuro e salubre.

Responsabilità sociale e sicurezza sul lavoro

Ognuno di noi, in quanto membro della società civile, è chiamato a rispondere in questa giornata mondiale e ognuno di noi deve sentirsi responsabile della promozione di una cultura in cui la tutela dell’integrità fisica e morale dei lavoratori sia posta al centro dell’attenzione, affinché vengano attuate tutte le misure necessarie per ridurre il più possibile gli infortuni e le malattie sul lavoro.

Ciò include necessariamente l’adozione e lo sviluppo di adeguate politiche anche a livello nazionale ed europeo e di un sistema efficiente di ispezioni e controlli in grado di far rispettare l’ampia ed evoluta legislazione esistente. L’attuazione e il rispetto delle norme vigenti rimangono un tema aperto e scottante al pari del numero degli infortuni.

Dai Rapporti annuali sull’attività di vigilanza in materia di lavoro e previdenziale, pubblicati sul sito dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, si apprende che a fronte di ispezioni svolte nel 2020, (ultimi dati ad oggi pubblicati) si evidenziano:

103.857ispezioni effettuate (2020)
70 %percentuale di irregolarità riscontrata
55.663ispezioni definite come irregolari
267.677lavoratori irregolari
22.366lavoratori totalmente in nero
882.669.154 eurorecupero contributi e premi evasi

 

La conformità alle normative rimane quindi un tema centrale nel dibattito più ampio della cultura positiva della sicurezza. I numeri in elenco si commentano da soli, sono strettamente collegati all’applicazione normativa e alla conformità alle norme della sicurezza del nostro paese.

Un cambiamento culturale necessario

È chiaro che c’è ancora molto da fare e questi numeri testimoniano la necessità di costruire sistemi di salute e sicurezza sul lavoro più resilienti utilizzando tutte le risorse e le competenze disponibili, tra le quali quelle psicologiche, per prevenire, prepararsi alle crisi e mitigarne gli effetti, attraverso l’identificazione e la valutazione di tutti i fattori di rischio, ivi compresi quelli di natura psicosociale, la loro corretta gestione, la riduzione degli effetti negativi e adottando in modo più deciso e sistematico orientamenti di prevenzione primaria.

Il COME rimane il tema principe di ogni 28 aprile dal lontano 2003.

Come? Attraverso il cambiamento culturale per ottenere una cultura della SSL positiva, richiesto e spinto da ILO, in cui:

  1. La salute e la sicurezza sul lavoro siano considerati un valore fondamentale dell’organizzazione e siano integrati in ogni aspetto dei rapporti dell’organizzazione
  2. Siano favoriti la comunicazione e il dialogo aperti basati sulla fiducia e sul rispetto reciproco
  3. Siano sviluppate leadership positive in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro da parte dei datori di lavoro e del top management
  4. Siano adeguatamente implementate formazione e informazione per tutti i lavoratori in modo da garantire che gli stessi possano partecipare consapevolmente e attivamente alle azioni per migliorare la salute e la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro.

Quindi il 28 aprile, di ogni anno, utile e necessario sia a rimarcare il valore sociale dell’iniziativa ILO, che soprattutto utile a sottolineare l’importanza di promuovere condizioni di lavoro sicure e dignitose e sempre più capaci di favorire il benessere e la qualità della vita, ci si augura che diventi un modello virtuoso non per un solo giorno all’ anno, ma per l’intera vita lavorativa di tutti i lavoratori del mondo.


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