Diverse novità di tutto rilievo: il datore di lavoro dovrà fare formazione, cambia la vigilanza e il preposto assume nuovi e importanti compiti

La legge di conversione del Decreto Fisco Lavoro (D.L. n. 146/2021) introduce tra le altre, importanti novità che riformano in parte il Testo Unico sulla salute e sicurezza (D.lgs. 81/2008).

In prima battuta, il 15 ottobre 2021, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge, (G.U. del 21 ottobre 2021), recante “misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”. Sull’onda del crescente allarme sociale, si è puntato su una serie di misure urgenti allo scopo di tentare di frenare le continue morti sul lavoro.

A dicembre con la legge 17/12/201 n.215, da un lato viene ratificato quanto previsto ad ottobre, ma soprattutto vengono introdotte una serie di novità, che delineano di fatto una miniriforma del Testo Unico.

Le novità riguardano:

In prima battuta le modifiche riguardano la vigilanza e la prevenzione da parte del sistema istituzionale. Dette funzioni vengono estese anche all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, mentre ad oggi erano di competenza semi-esclusiva delle ASL/ATS.

Novità anche in merito agli Organismi Paritetici che saranno oggetto di revisione, anche grazie alla creazione di apposito repertorio. Altre modifiche riguardano i comitati regionali di coordinamento, che dovranno analizzare e migliorare il sistema prevenzionale territoriale e nazionale.

Infine la creazione di un sistema informativo nazionale allo scopo di programmare e pianificare (oltre che a valutare) l’attività di prevenzione di incidenti, infortuni e malattie professionali.

Il nuovo ruolo del preposto

Il preposto, da sempre figura strategica a livello aziendale, ha una nuova serie di obblighi inseriti nel nuovo art. 19 del T.U. Il datore di lavoro deve obbligatoriamente individuare da subito i preposti, anche in caso di lavori in appalto.

Ai preposti viene richiesto di attuare una nuova e fattiva vigilanza atta a verificare comportamenti, mezzi, attrezzature.

Il preposto è chiamato ad intervenire, per fornire indicazioni di sicurezza, modificare comportamenti o segnalare mezzi e attrezzature ritenuti non conformi, anche attraverso l’interruzione delle attività del singolo lavoratore e/o del reparto in cui si è verificata la condizione di pericolo.

Cambiano infine le modalità di formazione del preposto che diventa biennale e in presenza.

Formazione

La novità più importante della legge 215/21 riguarda la volontà di riformare in toto gli accordi che ad oggi regolano la formazione.

Entro il 30 giugno 2022 la conferenza permanente Stato Regioni e province autonome di Trento e Bolzano produrrà un nuovo accordo che integrerà e modificherà gli accordi precedenti ed aggiungerà la formazione (adeguata e specifica) del datore di lavoro e il relativo aggiornamento periodico, fino ad oggi mai prevista dalle normative.

Saranno riviste anche le modalità della verifica finale di apprendimento obbligatoria e le verifiche di efficacia della formazione.

È stato infine chiarito il concetto di addestramento che consiste nella prova pratica, per l’uso corretto e in sicurezza di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi.

Sospensione dell’attività imprenditoriale

Altra novità, già prevista nel decreto di ottobre (D.L.146/21) e confermata a dicembre L. n. 215/21, riguarda la sospensione dell’attività imprenditoriale in caso di gravi violazioni.

Prima della modifica l’art. 14 del D. Lgs 81/08 prevedeva la sospensione delle attività solo in caso di “gravi e reiterate violazioni” in materia di salute e sicurezza.

L’ispettorato del lavoro (INL) ha già fornito due circolari di chiarimento, ma la sostanza è che in caso si riscontri la presenza di lavoro nero e/o una delle voci comprese nell’allegato 1 del D. Lgs 81/08, si procede con la sanzione prevista e il blocco delle attività dell’organizzazione.

A seguito del ravvedimento e all’ammissione al provvedimento di revoca della sospensione delle attività, si applicherà una ulteriore sanzione aggiuntiva.

Le importanti modifiche effettuate forniscono un chiaro segnale di interesse da parte del governo e del parlamento nei confronti dei temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il marcato potenziamento delle attività di vigilanza e il ripristino dei provvedimenti di sospensione delle attività, esprimono logiche repressive atte a combattere nell’ immediatezza il lavoro nero e i luoghi di lavoro non sicuri.

L’implementazione di un sistema di gestione della salute e della sicurezza appare ancora la soluzione strutturale principale per adempiere a questi provvedimenti, evitando le sanzioni che sono state rafforzate e che nel caso della sospensione delle attività imprenditoriali appaiono estremamente pesanti.

La scelta di un software adatto, in grado di segnalare eventuali disallineamenti in termini di compliance e di integrare gli ultimi aggiornamenti normativi, è quanto mai essenziale per la corretta gestione imprenditoriale e soprattutto per la salute e la sicurezza delle persone.


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