La firma digitale è ormai una realtà consolidata. E in effetti parliamo di qualcosa che viene utilizzata da oltre vent’anni: le prime regole tecniche relative a questo meccanismo di sottoscrizione informatica furono infatti promulgate con un DPCM l’8 febbraio del 1999, su un testo che di fatto era già pronto nell’estate del 1998.

Di certo però il progresso e il diffondersi della firma digitale non è stato veloce: il passaggio tra la teoria e la pratica si è rivelato tutt’altro che breve. Oggi, però, la firma digitale è diventata uno strumento essenziale, un elemento chiave nella dematerializzazione delle pratiche aziendali, quindi fondamentale per la digitalizzazione complessiva di un’azienda.

Vediamo quali sono le caratteristiche fondamentali di questo peculiare tipo di firma elettronica.

Le caratteristiche chiave della firma digitale

La firma digitale ha lo stesso valore di una firma autografa e permette quindi di conferire valore legale a dei documenti digitalizzati. Per essere considerata tale, una firma digitale deve soddisfare tre condizioni, ovvero:

  1. Autentificazione: l’identità del mittente deve essere verificata da chi emette la firma e verificabile da chi riceve il documento firmato.
  2. Nessuna possibilità di ripudio: il firmatario che ha usato la firma digitale non può disconoscere quanto già firmato.
  3. Integrità del documento: una volta firmato, il documento non può essere modificato in nessuna parte.

Sono questi tre requisiti a garantire il valore legale della firma digitale. Tutto questo è possibile grazie a un sistema crittografico basato su una coppia di chiavi, una privata e una pubblica.

Tipologie di firma elettronica e di firma digitale

Va precisato che firma elettronica e firma digitale non sono sinonimi. Il termine firma elettronica indica infatti un principio giuridico generale, presentando nei fatti diverse tipologie di firme. La firma digitale è invece un peculiare tipo di firma elettronica qualificata, basata per l’appunto su una coppia di chiavi crittografiche di tipo asimmetrico.

A sua volta, esistono diverse tipologie di firma digitale, tra le quali scegliere in base alle proprie esperienze. Si parla per esempio della firma automatica, che permette di firmare dei documenti in modalità non presidiata; oppure della firma remota, che permette di firmare documenti in qualsiasi luogo e momento, utilizzando una apposita App per la firma digitale e una connessione alla rete; e ancora, ci sono strumenti che permettono di utilizzare una firma digitale anche in assenza di rete Internet.

Cosa è possibile fare con la firma digitale

Assicurando l’autenticità dei documenti, la loro integrità nonché l’identità del firmatario, la firma digitale apre diverse opportunità nel campo della dematerializzazione documentale, consentendo taglio dei costi e dei tempi a fronte di maggiori efficacia e sicurezza (per non parlare dell’aumento della soddisfazione dei clienti, che avranno l’opportunità di vivere una customer experience completamente digitale).

Si parla quindi di sottoscrizione di contratti, di visure camerali, di bilanci, di atti amministrativi e giudiziari, di dichiarazioni, di autocertificazioni, di richieste di contributi e via dicendo, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, con altre imprese o con dei cittadini privati.


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