Siamo ormai entrati nella stagione turistica estiva e le strutture ricettive faticano a trovare il numero adeguato di collaboratori: nel settore mancano quasi 400mila persone (cuochi, camerieri, receptionist, …)

Le analisi della situazione arrivano da diversi fronti ma, indipendentemente dalla lettura del fenomeno, che abbraccia l’intera Europa, resta di fatto la necessità di risposte adeguate e percorribili.

Ne parliamo con Andrea Goggi, fondatore e CEO di Jobby, la soluzione tecnologica che fa dialogare fra loro le aziende e i lavoratori, creando uno spazio di comunicazione mirato per fare incontrare domanda e offerta in settori specifici.

Il tuo percorso professionale di creativo e designer quando e come ti ha portato a incontrare il mondo del recruiting digitale in area hospitality?


Ho sempre lavorato su progetti e prodotti digitali e a un certo punto, quando sono diventato papà ho riflettuto su come mia figlia in futuro si sarebbe approcciata al mondo del lavoro. Così ho pensato che sarebbe stato bello utilizzare la tecnologia per semplificare in modo estremo il match tra domanda e offerta di lavoro dando valore alla tutela del rapporto e alla flessibilità. Da quello spunto iniziale è nata l’idea di Jobby, la prima piattaforma 100% digitale di lavoro temporaneo in Italia che punta sulla flessibilità come valore aggiunto. Chiaramente il settore dell’hospitality è uno di quegli ambiti dove il nostro modello si adatta estremamente bene.

Restiamo in ambito hospitality e scendiamo più nel dettaglio per capire cosa sia stato messo in atto, da parte vostra, per intercettare l’esigenza di ricerca del personale legato al mondo dell’hospitality


L’esigenza in questo momento storico è molto forte e particolarmente estesa.

Molto spesso i tempi e le modalità dell’approccio tradizionale sono poco compatibili con le necessità delle aziende del settore. Noi puntiamo sulla tecnologia proprio per velocizzare ed efficientare il processo perché sappiamo che gli operatori devono sfruttare a pieno le finestre di opportunità stagionale.
Il nostro sistema di matching incrocia automaticamente i dati delle offerte con quelli dei candidati mettendo in evidenza i profili più in linea, non solo come skill, ma anche come disponibilità, rating e vicinanza.

Abbiamo voluto rispondere in modo personalizzato alle esigenze del mondo hospitality creando uno strumento in grado di dimensionare il proprio staff secondo le proprie esigenze. Includendo tutte le funzionalità per accompagnare l’azienda nella formulazione delle richieste con un livello di precisione molto alto, che arriva a includere le specifiche sui turni di lavoro e a suggerire il miglior compenso da offrire. Una sorta di mix fra un’agenzia per il lavoro, un commercialista e un consulente per semplificare e ottimizzare l’attività di ricerca, selezione e assunzione


Sul fronte dei lavoratori per noi il focus rimane quello dell’esperienza. Vogliamo che la nostra sia una piattaforma di opportunità dove vengono sempre garantiti contratti regolari, compensi adeguati e trasparenza. Come obiettivo vogliamo garantire a ogni persona un accesso diretto e immediato alle opportunità di lavoro nella propria zona basandosi su competenze, disponibilità e affidabilità.

Siamo di fronte a un nuovo modello non solo di ricerca di lavoro ma anche di lavoro?

Ci troviamo di fronte a un mutamento storico del mercato del lavoro su scala globale. La pandemia ha rimescolato le carte, fatto capire che il lavoro non è necessariamente centrale in ogni momento della vita, ha sdoganato l’accesso alle opportunità, ha digitalizzato i contatti tra le persone e ha permesso lo sviluppo di settori che hanno catalizzato l’attenzione dei lavoratori, anche spostandoli da altri mercati ‘verticali’.
Oggi bisogna pensare di intercettare questo cambiamento proponendo un modello di lavoro “agile e tutelato” che possa incontrare le aspettative di chiarezza, di flessibilità e di inquadramenti sani e correttamente retribuiti che oggi le persone si aspettano, soprattutto le generazioni più giovani.

Le App sono ormai uno strumento essenziale: in che misura lo sono per il datore di lavoro e per il collaboratore?

La ricerca e il match tra domanda e offerta ormai è ampiamente concentrato su siti, app e strumenti digitali per cui penso che non ci sia un ostacolo culturale o di adoption a nuovi sistemi.

Quello su cui bisogna puntare è la qualità e la fluidità dell’esperienza che non deve essere anonima e uguale per tutti ma deve essere costruita, personalizzata e senza ostacoli per poter incontrare le aspettative dei datori di lavoro e dei lavoratori.

Solo in questo modo si può trovare il “giusto match” ed essere rilevanti per il target in linea.

Il vantaggio di poter usare una piattaforma e un’app è quello di accorciare la filiera e poter gestire passaggi critici e dispendiosi in termini di tempo, come ad esempio l’accettazione e firma di un contratto, attraverso un semplice gesto della mano.

Questi strumenti aiutano le aziende ad essere più vicine ai potenziali candidati e aiutano i lavoratori a ricevere e scegliere le opportunità migliori e più in linea con le loro competenze.

L’innovativa modalità di reclutamento che proponete per l’hospitality può essere applicata anche ad altri settori?

Siamo una piattaforma di lavoro e di conseguenza ci apriamo senza problemi a tutti i settori come logistica, retail, industria ecc…

Il nostro modello è costruito per essere trasversale e per incontrare le necessità delle aziende che ricercano personale temporaneo e flessibile e l’aspettativa delle persone che scandagliano il mercato in cerca delle migliori opportunità.


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