Mentre pian piano vengono ritirate e affievolite le restrizioni messe in campo per la riduzione dei contagi, il mondo del lavoro si confronta con quella che è stata la novità più grande introdotta su larga scala dall’emergenza sanitaria: si parla, ovviamente, dello smart working.

E di certo questa modalità ha convinto tante aziende che nel lavoro agile vedono il futuro. A confermarlo è un’indagine dell’Aidp (Associazione italiana per la direzione del personale), effettuata su un campione di circa 850 rispondenti tra direttori del personale e aziende. Il risultato è nettamente a favore dello smart working, il quale è indicato da circa il 90% del campione come una modalità di lavoro definitiva.

E anche i dipendenti la pensano in questo modo, tanto che quasi il 60% dei dipendenti (e dei neo-assunti) inserisce proprio lo smart working come condizione per continuare la collaborazione o per accettare la proposta di lavoro.

Il fatto è che il lavoro agile porta con sé molti cambiamenti a catena: si pensi per esempio a cosa significa il lavoro agile per la mobilità aziendale, che va riprogettata da zero, per garantire la sostenibilità ambientale ed economica di questo cambio di paradigma, prima di tutto culturale.

Gli spostamenti casa-lavoro in regime di smart working: i fattori da tenere in considerazione

La sostenibilità ambientale

Indubbiamente l’introduzione del lavoro agile, su uno o più giorni settimanali o in base alle esigenze di aziende e dipendenti, può portare grandi vantaggi sul fronte della sostenibilità ambientale di un’azienda. Poter lavorare in qualsiasi luogo, quindi anche lontano dall’ufficio, permette potenzialmente di ridurre in modo significativo gli spostamenti casa-lavoro. Ma è solamente il primo step: il flusso va gestito, con l’azienda chiamata a prendere in considerazione soluzioni di car pooling o di micromobilità.

La percorribilità economica

Se è vero che il lavoro agile permette di tagliare molti costi, dagli affitti per gli spazi di lavoro in poi, è anche vero che la mobilità sostenibile che questo sistema in buona parte incentiva, presenta essa stessa dei nuovi costi. Come è noto, in un primo momento quasi tutti i processi green sono onerosi. Ecco allora che diventa fondamentale valutare tutte le migliori opzioni per gli spostamenti casa-lavoro, nonché in generale per la gestione delle flotte aziendali e delle trasferte.

Una figura dedicata

Al centro del ripensamento degli spostamenti aziendali c’è il mobility manager, deputato a gestire il commuting e a facilitare l’introduzione di nuove politiche sostenibili, facendo un bilancio sia a livello ambientale che a livello di esercizio. Diventa importantissimo per il mobility manager instaurare un dialogo virtuoso con l’ufficio acquisti e con i mobility manager di area, quindi del Comune di riferimento.

Gli strumenti digitali

Per ottimizzare gli spostamenti casa-lavoro, tanto più con il lavoro agile, non sono sufficienti le sole competenze del mobility manager.

A sua disposizione devono essere messi software per la gestione della mobilità aziendale, per gestire gli spostamenti quotidiani dei dipendenti, le flotte aziendali e le trasferte nazionali e internazionali, nonché per un controllo continuo dei costi. Solo attraverso degli strumenti appositi è possibile raccogliere, monitorare e analizzare l’immensa mole di dati generata dagli spostamenti aziendali.


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