Il mondo del lavoro di oggi è caratterizzato da incessanti evoluzioni. Digitalizzazione, smart working, nuovi modelli di business: queste sono solo alcune delle sfide all’ordine del giorno che rendono sempre più dinamico il cambiamento.
In questo panorama, l’adattabilità ha guadagnato sempre più importanza, fino a diventare una competenza imprescindibile per il successo professionale. Oggi le aziende cercano sempre più individui capaci di affrontare le sfide mutevoli con flessibilità e resilienza.
Che cosa si intende per adattabilità sul lavoro?
L’adattabilità è la capacità di un individuo di modificare comportamento e pensiero in risposta a nuove situazioni. Nel 2006, i ricercatori Ployart e Bliese definiscono l’adattabilità come “la capacità, l’abilità, la disposizione, la volontà e/o la motivazione di un individuo di cambiare o adattarsi a diverse caratteristiche del compito, sociali e ambientali”.
In origine, il concetto di adattabilità fa capo alle discipline scientifiche, come la biologia o la genetica. Nel 1989, infatti, Gould dimostra che anche minime variazioni genetiche possono influenzare significativamente la capacità degli organismi di adattarsi a condizioni ambientali mutevoli, con risultati differenti a seconda dell’individuo.
A partire dal nuovo millennio, questo concetto ha iniziato ad essere applicato anche alle scienze sociali. La psicologia del lavoro, ad esempio, ritiene l’adattabilità di fondamentale importanza, in particolar modo in contesti lavorativi caratterizzati da incertezza e cambiamento continuo. Le persone adattabili, infatti, riescono a mantenere alta la produttività e l’efficacia anche sotto stress, contribuendo al successo aziendale.
Le caratteristiche dei “nuovi” dipendenti
La ricerca in psicologia organizzativa evidenzia una correlazione positiva tra adattabilità e resilienza, creatività e innovazione. Ecco perché ad oggi questa competenza trasversale si rivela così importante per il panorama aziendale. Le organizzazioni del lavoro moderne necessitano sempre più di dipendenti in grado di navigare agilmente attraverso contesti mutevoli. La combinazione di queste soft skill con la capacità di adattarsi permette ai lavoratori di affrontare con successo le sfide del mercato globale, promuovendo al contempo la crescita individuale e aziendale.
L’adattabilità è quindi una soft skill indispensabile per chiunque voglia prosperare nel mondo del lavoro moderno, caratterizzato da incertezza e rapidi cambiamenti. Sviluppare questa competenza può fare la differenza per eccellere nel proprio ambito professionale. Secondo l’Osservatorio Zucchetti HR, che ha intervistato oltre 1.200 aziende, emergono diverse soft skill cruciali per il futuro del lavoro, tra cui spicca proprio l’adattabilità. Il rapporto del 2024 evidenzia che l’88% delle aziende intervistate considera l’adattabilità una competenza vitale, riflettendo la necessità di affrontare un contesto lavorativo VUCA (Volatility, Uncertainty, Complexity & Ambiguity). Questi dati sottolineano l’importanza di un approccio basato sulle competenze, che valorizza iniziative di upskilling e reskilling per promuovere sia la crescita individuale che organizzativa.
Adattabilità reattiva, proattiva e passiva
Secondo un recente studio condotto da Eggup e dall’Università LUMSA di Roma, l’adattabilità consta di tre aspetti fondamentali:
- Proattività: questa dimensione riguarda la capacità di anticipare i cambiamenti. Le persone proattive sono in grado di prevedere scenari futuri e agire di conseguenza, influenzando le circostanze piuttosto che reagire passivamente.
- Duttilità: si riferisce alla capacità di rispondere efficacemente ai cambiamenti immediati. Le persone duttili sono pronte a reagire alle nuove situazioni con azioni immediate e consapevoli, focalizzandosi sui risultati presenti.
- Adattabilità passiva: questa forma di adattabilità implica accettare e conformarsi ai cambiamenti senza cercare di influenzarli o anticiparli. Questo tipo di persone reagisce agli eventi esterni in modo flessibile ma senza iniziativa propria, limitandosi a rispondere passivamente alle nuove situazioni senza guidare il cambiamento.
Come misurare scientificamente l’adattabilità
Prendendo in considerazione solo le prime due dimensioni dell’adattabilità, ossia le dimensioni “agite”, è stato elaborato un assessment validato scientificamente per permettere alle aziende di valutare questa importante soft skill.
Attraverso questo assessment di autovalutazione, le persone potranno prendere consapevolezza e, al contempo, migliorare la propria capacità di gestione del cambiamento, cruciale per l’innovazione e il successo a lungo termine in un mercato lavorativo in continua evoluzione. Come abbiamo visto, infatti, sviluppare l’adattabilità è essenziale per prepararsi al futuro del lavoro. Investire in questa soft skill significa prepararsi per affrontare le sfide di domani con maggiore sicurezza e competenza.
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