Ormai il food delivery è diventato una costante. E sarebbe sbagliato pensare che in Italia sia solo una ristretta fetta della popolazione a sfruttare le possibilità offerte dal cibo a domicilio: si tratta al contrario di un servizio che è entrato a far parte della vita quotidiana degli italiani, senza distinzioni relative all’estrazione sociale o alle fasce di età.

Se ne apprezzano la velocità, la varietà, la semplicità. Certo, a far esplodere il delivery è stata l’emergenza sanitaria, con questo servizio che nel 2020 ha registrato tassi di crescita irripetibili e impensabili. Ma è vero anche che, nonostante il progressivo allentarsi e il successivo scomparire delle restrizioni, il food delivery continua a essere un punto fermo, tanto da poter essere definito al giorno d’oggi un’abitudine consolidata.

Digitalizzazione e delivery

I ristoranti non possono certo trascurare questo elemento, che oltre ai tanti benefici, può portare talvolta anche a dei problemi organizzativi e gestionali.

Si pensi per esempio a una tipica sera di lavoro in un fine settimana: il locale è pieno e nel giro di mezz’ora arrivano, oltre alle comande dalla sala, anche decine di ordini online.

In situazioni come queste, con la brigata di cucina sovraccarica, soddisfare in modo efficace tutte le comande diventa difficile o persino, talvolta, impossibile, con conseguenti perdite di immagine, di clientela e di fatturato.

Da questo esempio si capisce quanto sia importante per un ristoratore poter contare su strumenti digitali in grado di gestire in modo centralizzato tutti i diversi canali di vendita, da quelli effettuati in sala a quelli che arrivano dalla rete, mediante le differenti piattaforme di delivery.

E si comprende anche il perché proprio la digitalizzazione sia al centro dei principali trend della ristorazione per il 2023: se fino a poco tempo il digitale poteva essere visto come un elemento che andava a supportare singole attività all’interno del ristorante, oggi si parla piuttosto di un sistema onnicomprensivo che porta alla dematerializzazione, all’abbattimento delle attese e delle code e in definitiva a un’esperienza di acquisto migliore per i clienti.

Vediamo quindi come la digitalizzazione domina i trend del 2023 per la ristorazione.

I trend della ristorazione nel 2023

Integrazione di App di delivery al punto cassa: il primo trend è già stato introdotto. Per garantire la riduzione delle attese della clientela e una fluidità massima del lavoro, la gestione centralizzata dei canali di vendita diventa fondamentale, così da inserire in un unico flusso – gestibile e monitorabile – le comande interne e quelle provenienti dalle piattaforme di delivery.

Pagamenti sempre più digitali: a partire dalle politiche introdotte dal ‘Governo Conte’, l’Italia è diventata un po’ più cashless. I pagamenti contactless, dal punto di vista dei ristoratori, permettono di ridurre le tempistiche alla cassa e di evitare le code.

Ma non è tutto qui, in quanto si stanno diffondendo sempre più anche i pagamenti via smartphone, quindi mediante App. Con i più completi e moderni punti cassa è possibile quindi generare dei QR code da stampare nel preconto, permettendo così ai clienti di effettuare il pagamento da smartphone in modo pratico, veloce e sicuro.

Scontrini digitali sempre più apprezzati: come è noto, a partire dal 2021 lo scontrino digitale è stato equiparato a quello cartaceo. Il che è utilissimo per tutti i clienti che devono utilizzare questo documento per i rimborsi spese, senza rischiare più di perdere o rovinare lo scontrino cartaceo: anche qui, un’occasione da non lasciarsi scappare per i ristoranti di oggi e di domani.

La dematerializzazione dei buoni pasto: se l’abitudine di fare la pausa pranzo al ristorante è tornata a essere quotidiana dopo il Covid, stanno aumentando le imprese che dotano i dipendenti di App per dematerializzare i buoni pasto. E se i vecchi buoni pasto cartacei o in tessera scompaiono, i ristoratori hanno tutto il vantaggio nel mettere a disposizione punti cassa capaci di leggere i buoni digitali, velocizzando ulteriormente i pagamenti.

Del resto, dall’aumento dei costi di energia e materie prime alle difficoltà nel reperimento di personale qualificato, dalla digitalizzazione dei pagamenti e dei servizi alla radicale trasformazione delle abitudini dei consumatori nella nuova normalità del post-pandemia, per i ristoratori si preannuncia un nuovo anno di grandi cambiamenti e di importanti sfide.

Ne abbiamo parlato con Francesco Medda, CEO di Tilby (soluzione di cassa in cloud del gruppo Zucchetti), al quale abbiamo chiesto di individuare le principali tendenze nella ristorazione per il 2023, partendo da un tema tutt’ora di grande attualità. 

Nell’ultimo periodo si parla molto di pagamenti digitali. Qual è la tendenza che riscontrate in quest’ambito? 

Stiamo assistendo a un radicale cambiamento nelle abitudini degli italiani, testimoniato anche da diversi studi di settore. I clienti apprezzano sempre di più la comodità di pagare al ristorante non soltanto con carta di credito, ma anche col proprio smartphone, grazie ai nuovi strumenti digitali. Si tratta di soluzioni più pratiche rispetto al contante, e che consentono di ridurre l’attesa alla cassa, soprattutto quando – come durante la pausa pranzo – il tempo è poco. 

In quest’ambito avete notato sostanziali differenze?

L’abitudine di consumarla in ristoranti e bar sta tornando ai livelli pre-pandemia. Per questo i ristoratori dovranno prestare grande attenzione a velocizzare e semplificare le operazioni di pagamento in cassa, riducendo le attese per chi va di fretta. 

Un’opzione sono i già citati pagamenti elettronici e digitali, effettuabili anche direttamente al tavolo. La diffusione dei buoni pasto dematerializzati sarà un altro elemento d’impatto negli anni a venire, coi blocchetti cartacei e le tessere che verranno rimpiazzati dalle app. 

I nuovi sistemi di cassa digitali in cloud permettono inoltre di semplificare operazioni macchinose come il “famigerato” conto separato: basta un tocco sullo schermo del device per emetterlo, senza aggravi per gli operatori.  

Rimanendo sui temi di attualità: da scontrino cartaceo a elettronico, ci sono novità in arrivo?

Lo scontrino elettronico è un’evoluzione tecnologica legata esclusivamente alla trasmissione dei corrispettivi verso l’Agenzia delle Entrate, quindi senza impatto sul cliente finale. La vera rivoluzione sarà rappresentata dalla diffusione dello scontrino digitale, che elimina la necessità di stampare la copia cartacea. Il documento arriva direttamente via e-mail in formato PDF, eliminando il rischio di perderlo e l’inquinamento derivante dalla stampa su carta termica. Aspetto non secondario, lo scontrino digitale può rappresentare anche un’occasione per avviare azioni di marketing, a patto naturalmente di ottenere dal cliente le opportune autorizzazioni al trattamento dei dati.    

Quale sarà il futuro del delivery? Sopravviverà anche nel post pandemia?

I trend di ricerca su Google e le stesse piattaforme che erogano il servizio confermano che il delivery si è radicato tra le abitudini degli italiani. Nei periodi di lockdown ordinare cibo e bevande a casa era una consuetudine forzata, ora è una scelta apprezzata soprattutto nel periodo invernale o in occasioni di eventi e festività, e perfino in pausa pranzo. 

Per i ristoratori sarà fondamentale organizzare l’attività in modo “omnicanale”, gestendo il servizio in sala e le consegne a domicilio da un unico software. Questo garantirà un servizio efficiente e l’opportunità fidelizzare la clientela, diffondendo il valore del proprio brand.


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