Rendere la mobilità aziendale più sostenibile, gestire al meglio le flotte aziendali e ottimizzare i processi a supporto degli spostamenti del personale.

Il lavoro di Mobility Manager, Travel Manager e CFO da questo punto di vista non è un gioco da ragazzi. Per riuscire nell’impresa, oltre a poter contare sui migliori software per la mobilità aziendale, è necessario conoscere lo scenario attuale e i trend per il prossimo futuro, così da poter individuare le soluzioni più efficaci da mettere in campo per la propria realtà. Vale quindi la pena dare un’occhiata, per esempio, ai dati raccolti da Ipsos in collaborazione con l’Osservatorio sulla mobilità di Legambiente.

La mobilità e la situazione nelle città italiane

Che la situazione relativa alle mobilità nelle principali città italiane non sia tra le più brillanti non è una novità. Dai dati Ipsos e Legambiente si evince per esempio che a Torino la percentuale di aria pulita si ferma al 33%, laddove per esempio in una città come Helsinki si arriva al 77%.

E ancora, il suolo occupato dal traffico in Italia raggiunge quota 35%, con punte del 58% a Milano e del 34% a Torino. Guardando alla superficie di suolo occupata dai parcheggi in doppia fila a Torino si tocca il 34%, mentre a Milano si raggiunge il 32%.

Come ha sottolineato in occasione di Wired Trends 2023 Chiara Ferrari, direttrice di Ipsos Public Affairs, «la mobilità è un diritto elementare: questi dati dovrebbero servire ai policy maker per ragionare sugli interventi che devono essere messi in atto. Le grandi aree metropolitane sono un laboratorio su cui possiamo sperimentare e da cui possiamo imparare».

Una mobilità sempre più flessibile pensando alle esigenze dei lavoratori

Vista l’evoluzione della vita lavorativa e quotidiana, è fondamentale il ripensamento dei normali sistemi di trasporto per mezzo delle nuove tecnologie digitali.

Come ha sottolineato Gabriele Grea, docente di economia e gestione della mobilità urbana e di smart city, mobilità intelligente e sostenibile alla Bocconi, «Il lavoro è legato agli spostamenti, dobbiamo fare i conti con una mobilità sempre più difficile da ‘matchare’ con i servizi fondamentali.

Ci si muove con orari e per motivazioni differenti. In questo contesto è inevitabile che il sistema tradizionale pensato per flussi tradizionali debba essere rivisto. Dobbiamo fiancheggiare questo cambiamento, in termini di maggiore flessibilità».

E di flessibilità a Wired Trends 2023 ha parlato non a caso anche Lidia Signor, combined mobility and Maas manager dell’Associazione internazionale per il trasporto pubblico, ricordando che «gli impiegati oggi hanno maggiore flessibilità. Poi ci sono anche i lavoratori essenziali, che continuano tuttora a muoversi.

Ci sono diversi tipi di passeggeri, le ore di punta cambiano, si smussano. La mobilità è cambiata: ci sono nuove sfide». E queste sono solamente alcune delle impressioni da cui partire per ripensare non solo la mobilità urbana, ma anche la mobilità aziendale.

Un nuovo modo di pensare la mobilità aziendale

Compito dell’azienda è ottimizzare non solo le trasferte, ma anche gli spostamenti casa-lavoro, garantendo efficacia e sicurezza, nonché sostenibilità ambientale e contenimento dei costi.

E certo questa sfida appare ancora più difficile con la diffusione su larghissima scala dello smart working: ancor prima di individuare le soluzioni più adatte, il Mobility Manager è chiamato a mettere in discussione le consolidate abitudini dei dipendenti, partendo per esempio da una maggiore sensibilizzazione alla sostenibilità economica e ambientale delle nuove modalità di spostamento tra casa e lavoro.

Si pensi per esempio al car pooling o al car sharing, modalità che per essere efficienti, sicure e convenienti richiedono un nuovo approccio nella gestione della flotta aziendale, che passa per esempio attraverso l’utilizzo di apposite App mobile.

La strategia vincente, da affrontare con modifiche graduali, può essere infatti tale solo se supportata da strumenti ad hoc e innovativi per il supporto della mobilità aziendale.


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