Il Decreto attuativo per il Piano Transizione 5.0 è stato promosso dal Governo all’interno del PNRR con l’obiettivo di favorire la digitalizzazione, la sostenibilità e l’efficienza energetica delle imprese.

Il Piano di transizione rappresenta un grande incentivo allo sviluppo tecnologico e digitale delle aziende, nell’ottica della revisione e del miglioramento dei processi aziendali e produttivi, a patto che i beni acquistati con credito d’imposta garantiscano un sostanziale risparmio energetico, secondo determinati parametri.

Ricordiamo che gli investimenti all’interno di un progetto di innovazione sono possibili relativamente a:

  • Beni degli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016 n. 232
  • Software, sistemi, piattaforme o applicazioni per efficienza energetica che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica;
  • Software relativi alla gestione d’impresa, acquistati unitamente ai software di Energy Saving di cui sopra.

I beni sono agevolabili a condizione che:

  • siano nuovi;
  • siano interconnessi al sistema aziendale di gestione di produzione o alla rete di fornitura;
  • assicurino una riduzione dei consumi energetici, in alternativa:
    • della struttura produttiva >3%
    • del processo produttivo interessato all’investimento >5%.

Quali software possono essere acquisiti con credito d’imposta del Piano di Transizione 5.0

Sono quindi diverse le tecnologie, in particolare le soluzioni software, che possono essere acquisite con il credito d’imposta:

  • tutti i software già agevolabili all’interno del piano Industria 4.0 (che, ricordiamo, continua ad esistere, parallelamente a Transizione 5.0) in quanto inseriti nell’allegato B della legge 11 dicembre 2016 n. 232; in tal senso, si possono considerare tutte le soluzioni software specificamente rivolte alla gestione della produzione, della logistica e del magazzino.
  • i software di maintenance/energy management (in particolare, nell’ambito della gestione energetica, le soluzioni di energy monitoring per la misurazione e contabilizzazione dei consumi e di utility analytics per la lettura, l’elaborazione, il controllo e la contabilizzazione delle fatture energetiche);
  • in aggiunta, importante novità di Transizione 5.0, tutti i software ERP e gestionali per la gestione d’impresa, comprese soluzioni BI/Analytics e soluzioni per la gestione efficiente degli automezzi aziendali (contestualmente all’acquisto di un software di efficienza energetica).

Inoltre, è molto importante sottolineare che il piano Transizione 5.0 incentiva:

  • l’adozione di servizi cloud, che consentono alle aziende di ridurre i costi legati all’infrastruttura IT e di fare efficientamento energetico. La dismissione di un server locale – e la migrazione al cloud – è di per sé fattore di risparmio energetico (si fa presente che il credito d’imposta viene ammesso, senza valutare il consumo esterno generato dal provider del servizio cloud);
  • l’utilizzo di software SaaS, perché anche in questo caso è possibile avvalersi di software senza dover gestire direttamente infrastrutture IT. Anche in questo caso il credito d’imposta viene ammesso, senza valutare il consumo esterno generato dal provider del servizio cloud.

Anche i software ERP rientrano nel Decreto attuativo Piano di transizione 5.0

Come detto, con il Piano Transizione 5.0 anche le soluzioni ERP (Enterprise Resource Planning) possono essere acquistate con il credito d’imposta, cosa che non era possibile con Industria 4.0. Si tenga presente, però, che per poter usufruire dell’agevolazione è necessario associare al sistema ERP un software per il monitoraggio dei consumi energetici.

Ma è proprio integrandosi funzionalmente a un software di efficienza energetica che i software ERP assumono un ruolo centrale.

Infatti, i software ERP, da soli, non consentono di misurare direttamente i consumi di energia, ma svolgono diverse funzioni che permettono di ottimizzare l’attività della struttura produttiva, organizzando al meglio operazioni e processi aziendali. Ad esempio, permettono il controllo in tempo reale delle attività, così da favorire la corretta gestione di tutte le risorse ed efficientarne l’utilizzo. Inoltre, ottimizzano il controllo degli articoli e del magazzino, migliorando la gestione delle scorte e del flusso della supply chain. O ancora, con strumenti di CRM e di business intelligence e analytics, ottimizzano i processi di vendita e marketing, permettendo alle aziende di adattarsi rapidamente alle preferenze e alle necessità dei clienti e di gestire in modo flessibile le variazioni di domanda di prodotti sul mercato, con vantaggi in termini di risparmi di tempi e costi e di efficienza.

In questo senso le piattaforme gestionali ERP, collegate alle soluzioni di energy saving, sono funzionali alla costruzione di appositi indicatori di performance fondamentali per poter verificare un effettivo risparmio. Detto in altro modo, il credito d’imposta è ammesso se si dimostra, con appositi calcoli e analisi, che, in assenza del nuovo software gestionale, i risultati aziendali – in termini di aumentata efficienza e capacità produttiva – sarebbero stati raggiunti solo con un aumento dei consumi energetici.

In definitiva anche i software ERP, favorendo la gestione completa e integrata di tutti i processi e le risorse dell’azienda – intese come beni, mezzi e persone – contribuiscono all’efficienza e sostenibilità aziendale e risultano tra i beni immateriali agevolabili con credito d’imposta.

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