Come è noto la paura del cambiamento è tra i principali ostacoli da affrontare quando si parla di digitalizzazione aziendale. Indubbiamente l’innovazione genera curiosità e interesse, ma anche un certo timore: l’idea che un processo automatizzato possa sostituire un operaio o un tecnico specializzato è ancora oggi, dopo tre rivoluzioni industriali, piuttosto diffusa.

La realtà dei fatti è differente: la digital transformation permette di aumentare i posti di lavoro, dà la possibilità di aumentare la produttività e, se impostata correttamente, consente di migliorare in modo concreto le condizioni di lavoro.

Questo è possibile nel momento in cui lo sviluppo digitale riesce a tenere conto fin dall’inizio della centralità delle risorse umane, così come è accaduto e sta accadendo presso l’azienda NPE.

L’efficienza digitale passa anche per la valorizzazione delle persone: il caso NPE

A dimostrare quanto la valorizzazione delle risorse umane sia fondamentale in un percorso efficace di digitalizzazione c’è il percorso seguito dall’azienda NPE. Quest’ultima è un’azienda in forte crescita negli ultimi anni, che vanta ormai un’importante presenza su tutti i principali mercati a livello globale.

NPE, con sede a Longarone (Belluno), produce schede elettroniche, potendo contare su circa 350 dipendenti. Oltre la metà, ovvero circa il 60% delle risorse umane, è impiegata nella produzione delle schede. Come supportare la crescita continua di questo business? Come ha spiegato Monica Bettio, HR Manager di NPE, «crediamo che una crescita così importante non possa che passare attraverso una spinta di digitalizzazione di tutti i processi aziendali».

Nella piena convinzione che l’asset più importante di NPE sia costituito dalle proprie risorse umane, il processo di digitalizzazione dell’azienda ha avuto una tappa fondamentale nella scelta di un workforce management software in grado di mettere al centro del nuovo corso proprio i dipendenti, valorizzandoli al meglio. Più nello specifico, la piattaforma scelta è in grado di «ottimizzare al meglio la gestione e la pianificazione delle risorse all’interno della produzione» spiega Bettio «andando ad ottimizzare e rendere più efficace il processo produttivo partendo proprio dalle competenze e dalle abilità di ogni singolo operatore».

Il salto in avanti grazie al workforce management software

Poter contare su un workforce management software significa poter ottimizzare al massimo la gestione dei lavoratori, negli stabilimenti manifatturieri come in quelli logistici. Una piattaforma di questo tipo permette infatti di assegnare a ogni postazione il dipendente più adeguato, tenendo in considerazione un ampio corpus di informazioni puntuali e aggiornate. Si parla infatti della matrice delle competenze, del piano produttivo, dei rischi relativi alla postazione specifica nonché delle eventuali limitazioni fisiche dei dipendenti.

Per i manager e i responsabili diventa estremamente facile pianificare nel modo più corretto il lavoro a livello quotidiano, assegnando in modo esatto le varie postazioni. Ed è esattamente questo che succede in NPE, facilitando peraltro la vita anche agli stessi operai e tecnici: ogni mattina, al loro ingresso in azienda, i dipendenti possono consultare la rispettiva pianificazione sugli appositi schermi condivisi, i quali forniscono informazioni relative al prodotto, alla postazione, alla mansione e all’ordine di produzione.

Il fatto di poter consultare quotidianamente la pianificazione del lavoro dà ai lavoratori la certezza di avere a che fare con una programmazione trasparente, sicura, efficiente ed equa, realizzata a partire da un’analisi attenta delle skills, delle abilità e delle limitazioni. Come conseguenza diretta i lavoratori NPE non sono solamente più sicuri e più efficienti, ma anche più soddisfatti e più motivati.

L’analisi dei dati per la gestione delle risorse umane: il prima e il dopo in NPE

Come ha raccontato Alessandro Magnanini, Production Area Coordinator di NPE, «prima la pianificazione veniva gestita attraverso tantissimi fogli di calcolo. Ce n’era uno per ogni linea di produzione e non erano integrati tra loro. Inoltre, spesso era basata sulla memoria dei capi turno o dei responsabili di linea, di conseguenza i dati erano difficilmente rintracciabili».

Con l’introduzione di un software di workforce management questo scenario è cambiato diametralmente. Tutte le fonti di dati sono attualmente collegate tra loro, mettendo tutte le informazioni a disposizione dei manager: «oggi abbiamo uno strumento integrato ci mostra in tempo reale cosa sta succedendo in fabbrica e sulle varie linee di produzione» spiega Magnanini «permettendoci di aumentare la sicurezza dell’ambiente di lavoro e consentendo ai responsabili di intervenire in tempo reale in caso di imprevisti». Grazie a un sistema di questo tipo le competenze dei lavoratori vengono aggiornate quotidianamente in base al tempo trascorso nelle varie postazioni.

Il fatto di poter avere accesso in modo facile e veloce a una mole importante di dati aggiornati apre scenari inediti: i responsabili NPE, per esempio, possono misurare l’assenteismo di giorno in giorno, analizzandolo in base alla linea di produzione e al tipo di assenza.


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