36 anni fa, il 1° luglio del 1983, faceva la sua comparsa in Italia lo scontrino fiscale. Qualche settimana fa, il 1° luglio 2019, il ‘vecchio’ scontrino fiscale cartaceo ha iniziato il suo percorso verso la soffitta, con l’introduzione dello scontrino elettronico obbligatorio per tutti i grandi operatori commerciali.
Dal primo di luglio, quindi, tutti gli esercizi commerciali con un volume d’affari superiore ai 400.000 euro all’anno – che in Italia sono circa 200mila – saranno obbligati a emettere il documento elettronico, avvalendosi di un registratore telematico.
L’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi e dell’emissione dello scontrino digitale è invece fissato dall’inizio del 2020 per gli esercizi commerciali più piccoli, e dunque per tutti quegli operatori con un volume d’affari sotto i 400mila euro: si tratta di circa 2 milioni di esercizi, dai quali risultano però esclusi edicole, tabaccai, farmacie, venditori di prodotti agricoli, aziende di trasporto pubblico e servizi di telecomunicazione, nonché particolari categorie come i gondolieri veneziani e i venditori ambulanti negli stadi.
Alcuni dettagli relativi alla nuova normativa, va detto, sono stati formulati e resi pubblici solo a inizio mese, quando cioè, di fatto, l’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi era già in vigore.
Registratore di cassa telematico obbligatorio: moratoria di sei mesi
La più importante delle novità, per gli esercenti, è stata quella della moratoria sulle sanzioni per gli esercizi che non si sono ancora attrezzati di un registratore di cassa telematico e di tutto il necessario per memorizzare e trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle vendite.
Tale rinvio delle multe è stato ufficializzato con la conversione in legge del decreto Crescita (si parla quindi della legge 28 giugno 2019, n.58).
Mancato adeguamento registratore di cassa: come inviare i corrispettivi telematici
Gli esercizi commerciali che non si sono ancora dotati di un registratore di cassa telematico, come ha sottolineato l’Agenzia delle Entrate, hanno comunque tre diverse modalità di invio dei corrispettivi tra le quali scegliere.
È possibile, prima di tutto, usufruire dell’apposito portale Fatture e Corrispettivi. In alternativa, è possibile caricare tutti i corrispettivi giornalieri attraverso l’inserimento manuale dei dati, oppure approfittando di specifici servizi web di compilazione. La terza e ultima modalità prevede l’invio dei corrispettivi giornalieri attraverso dei sistemi di cooperazione applicativa, messi a disposizione in modo gratuito dall’Agenzia delle Entrate.
Va però sottolineato che i servizi dell’Agenzia delle Entrate saranno disponibili solo a partire da lunedì 29 luglio, lasciando quindi di fatto un mese di vuoto. Non ci sono però problemi: i contribuenti sono infatti protetti dalla moratoria semestrale vista sopra, durante la quale è consentito l’invio dei dati riguardanti gli scontrini elettronici entro il mese successivo (una volta terminato questo periodo transitorio, i dati dovranno essere tassativamente inviati entro 12 giorni).
L’importante, in ogni caso, è non guardare allo scontrino elettronico come a un peso: si tratta di un cambiamento che, insieme a qualche criticità, porta molti vantaggi, a partire dall’eliminazione del registro dei corrispettivi e degli studi di settore, come di tanti altri passaggi burocratici che distolgono gli esercenti dal loro core business.