Negli ultimi anni, il panorama finanziario italiano ha visto un crescente interesse verso soluzioni alternative per il finanziamento delle piccole e medie imprese (PMI). Tra queste, l’invoice trading si è affermato come uno degli strumenti più innovativi e promettenti. Questo metodo permette alle aziende di ottenere liquidità immediata vendendo le loro fatture, non ancora incassate, a investitori tramite piattaforme online, risolvendo così problemi di flusso di cassa senza dover attendere i tempi di pagamento dei clienti.
Cos’è l’invoice trading?
L’invoice trading è un processo di finanziamento che consente alle imprese di cedere a terzi i crediti commerciali derivanti da fatture emesse ma non ancora pagate. In pratica, un’azienda vende una o più fatture a investitori, ottenendo subito una parte del loro valore, generalmente tra l’80% e il 90%. Alla scadenza della fattura, quando il cliente paga, il restante importo viene trasferito all’azienda, meno una commissione trattenuta dalla piattaforma e dall’investitore.
Come funziona l’invoice trading in Italia?
In Italia, l’invoice trading si è sviluppato grazie alla diffusione di piattaforme fintech che facilitano l’incontro tra le PMI e gli investitori. Le migliori piattaforme attive nel Paese offrono un processo semplice e trasparente che permette alle imprese di accedere rapidamente a liquidità, senza la necessità di ricorrere a prestiti bancari tradizionali.
Il processo tipico di invoice trading si articola in pochi passaggi:
- Registrazione sulla piattaforma: l’impresa si iscrive a una piattaforma, fornendo le informazioni necessarie sulla propria attività e sulle fatture che intende vendere.
- Caricamento delle fatture: una volta registrata, l’azienda può caricare le fatture sulla piattaforma. Queste fatture sono poi valutate in base alla solvibilità del debitore (ossia, il cliente che deve pagare la fattura) e ad altri criteri di rischio.
- Valutazione e quotazione: gli investitori stabiliscono un valore di anticipo che può essere erogato, che varia in base al rischio associato al debitore e alla durata del pagamento e può essere rivisto al rialzo o al ribasso in base al rispetto dei tempi di pagamento fissati in fattura da parte del debitore.
- Vendita della fattura: se un investitore acquista la fattura, l’azienda riceve immediatamente la liquidità concordata, entro le 48 ore dalla cessione, direttamente sul suo conto corrente.
- Pagamento finale: alla scadenza della fattura, il debitore paga l’importo dovuto direttamente alla piattaforma, che trattiene le proprie commissioni per gli investitori e versa il saldo rimanente all’azienda.
I vantaggi per le PMI italiane
L’invoice trading offre numerosi vantaggi per le PMI italiane, soprattutto in un contesto economico caratterizzato da tempi di pagamento spesso dilatati e difficoltà di accesso al credito bancario tradizionale. Tra i principali benefici troviamo:
- Accesso rapido alla liquidità: le PMI possono ottenere fondi in tempi molto rapidi, migliorando così la gestione del flusso di cassa.
- Flessibilità: le aziende possono scegliere quali fatture vendere e quando farlo, in base alle proprie necessità finanziarie.
- Senza debiti: a differenza di un prestito, l’invoice trading non comporta l’assunzione di nuovi debiti, poiché si tratta di un anticipo su crediti già esistenti.
- Accesso a nuovi investitori: le piattaforme mettono in contatto le PMI con una vasta platea di investitori, che potrebbero non essere accessibili attraverso i canali tradizionali.
- Nessuna segnalazione in centrali rischi: gli investitori, al contrario delle banche, non hanno l’obbligo di segnalare la cessione del credito nella centrale rischi di Banca d’Italia
- Riduzione degli oneri finanziari: il tasso di interesse corrisposto agli investitori viene contabilizzato a bilancio come “perdita su credito” e non come onere finanziario, liberando quindi questa voce a bilancio per altre tipologie di finanziamento a medio/lungo periodo.
Perché utilizzare l’invoice trading
I motivi che spingono sempre più aziende a utilizzare l’invoice trading sono differenti e a volte anche una combinazione fra loro; tra i principali troviamo:
- Modificare il mix finanziario: utilizzare piattaforme di invoice trading consente di attingere a canali di finanziamento aggiuntivi a quelli bancari. Avere più fonti consente di diversificare l’approvvigionamento e conseguentemente liberare i castelletti bancari normalmente utilizzati per l’autoliquidante verso altre fonti di finanziamento bancario.
- Spinta commerciale: in momenti di forte crescita aziendale, i fidi bancari non coprono a sufficienza le esigenze commerciali e per proseguire con la crescita è necessario diversificare l’approvvigionamento finanziario.
- Limiti di fido: per un effetto stagionale o di ciclo finanziario, l’azienda si trova ad avere una maggiore esigenza di liquidità (anche temporanea) per spese indifferibili quali pagamento tasse e stipendi
- Policy bancarie: la concentrazione del rischio non consente di superare determinati importi sui fidi concessi o sull’autoliquidante su un cliente o su un gruppo di clienti strategici per la crescita aziendale
- Riduzione rischio di credito: per differenziare il livello di rischio commerciale su un determinato cliente è possibile utilizzare la cessione dei crediti pro-soluto per ridurre la propria concentrazione e il rischio di credito.
Il futuro dell’invoice trading in Italia
L’invoice trading rappresenta una risposta concreta alle esigenze di liquidità delle PMI italiane, in particolare in un contesto economico ancora caratterizzato da incertezze e difficoltà di accesso al credito tradizionale. Con l’evoluzione della tecnologia e l’aumento della fiducia nelle piattaforme fintech, è probabile che l’invoice trading continui a crescere, diventando un pilastro sempre più importante del sistema finanziario italiano.
Per le PMI, sfruttare al meglio questa opportunità significa non solo ottenere liquidità, ma anche migliorare la propria competitività sul mercato, potendo così concentrarsi su crescita e sviluppo senza le preoccupazioni legate ai ritardi nei pagamenti.
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