Abbiamo già esaminato il significato e l’utilità della Business Intelligence, ora ci concentriamo sull’evoluzione di questo mondo, che ha attraversato diverse fasi di sviluppo e cambi di approccio. 

La Business Intelligence è nata ben prima della tecnologia che oggi rende possibile il goderne i vantaggi, infatti ha origini nel lontano Ottocento, ma, per come la conosciamo, possiamo collocare la sua nascita negli anni ’60 del secolo scorso, quando l’informatica ha reso possibile e agevolato la raccolta e l’archiviazione di grandi moli di dati

Con il passare del tempo, la BI, così come qualunque altra cosa, ha subìto una vera e propria trasformazione e, prima di esaminarne le fasi, è doveroso specificare che il traino di tutto è stato il cambiamento dell’esigenza degli attori aziendali che sfruttavano questa disciplina per agire in anticipo rispetto ai competitor. 

Le 4 fasi della Business Intelligence

Sono principalmente quattro le fasi che hanno finora contraddistinto il ciclo di vita della Business Intelligence e possiamo affermare che queste siano anche le fasi che affronta un’azienda nell’implementare un progetto di BI: prima si occupa di soddisfare la “disponibilità” di concetti di analisi per esplorare e trovare i KPI più interessanti, poi si dedica alla sintesi e alla condivisione delle informazioni e infine sfrutta strumenti di modellizzazione predittiva e machine learning per riuscire a “giocare d’anticipo”. 

Vediamo più nel dettaglio queste quattro fasi! 

La prima fase è stata caratterizzata da attività di esplorazione dei dati, proprio perché chi si approcciava alla BI lo faceva investendo tempo dedicato a quest’attività, attraverso un utilizzo individuale degli strumenti di analisi: ore e ore ad elaborare e navigare nei dati per estrarne il massimo valore. 

A questa, è seguita con il tempo una fase “di sintesi”, in cui i tool di Business Intelligence sono stati utilizzati con lo scopo di presentare e comunicare i dati (e dunque le performance) aziendali, ad esempio in contesti di meeting e confronti. In questa fase è diventata fondamentale la Data Visualization, che appunto permette di mostrare informazioni in modo efficace sfruttando oggetti grafici e innovative modalità di interazione. 

I ritmi di vita sempre più veloci hanno poi portato a un ulteriore cambiamento di approccio anche nei confronti della BI, che è successivamente arrivata a un utilizzo sempre meno “profondo”, caratterizzato da interazione rapida con i dati e fruizione delle rappresentazioni da strumenti mobile

E se aggiungessimo un pizzico di statistica? Arriviamo alla quarta fase, che è quella in cui siamo proprio ora, caratterizzata dalla proattività degli strumenti: è il tool stesso di BI a creare e proporre visualizzazioni a servizio dell’utente. Qualcuno definisce questa fase “Smart BI”, ovvero in base alle azioni svolte dell’utente, è lo strumento a prevederne le possibili successive richieste, anticipandone i bisogni. 

Smart business intelligence e advanced analytics: la BI diventa predittiva

È da questa ultima fase che, oltre a parlare di Business Intelligence, possiamo iniziare a parlare di Analytics, in cui i dati vengono utilizzati per anticipare trend e risultati. 

Mentre la Business Intelligence è incentrata sull’analisi descrittiva per capire cos’è successo e cosa sta succedendo, l’Analytics parte dalla conoscenza acquisita nella fase di Business Intelligence e aggiunge l’utilizzo di algoritmi statistici e intelligenza artificiale per generare informazioni aggiuntive o informazioni sulla correlazione delle informazioni storiche. 


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