Sono passate poche settimane dall’approvazione della Legge di Bilancio 2018, e le Pmi italiane, i liberi professionisti e i lavoratori autonomi sono già in fibrillazione: è obbligatoria la fatturazione elettronica tra privati? È questa la domanda che rimbalza tra un ufficio e l’altro, tra i contabili delle aziende e gli studi professionali, nonché sui forum tematici in rete. Ebbene sì: il governo italiano ha introdotto la fatturazione elettronica obbligatoria tra privati, la quale scatterà per tutti i soggetti IVA – ad eccezione di alcune particolari figure che vedremo poi – a partire dal 1° gennaio 2019.

Fatturazione elettronica tra privati: a che punto siamo?

Come funziona la fatturazione elettronica tra privati? E in cosa consiste? Quella che con maggiore precisione viene anche chiamata fatturazione elettronica B2B è a tutti gli effetti una normalissima fattura, la quale però viene emessa, ricevuta, firmata e archiviata in modo digitale. L’obbligo, come specificato dal comma 909, prevede che a partire dal 2019, per le cessioni di beni e servizi tra soggetti IVA residenti, stabiliti e identificati nel territorio dello Stato, siano emesse solo ed esclusivamente delle fatture elettroniche emesse tramite appositi software per la fatturazione elettronica. Le uniche eccezioni riguardano i soggetti che applicano il regime forfettario e i soggetti operanti in regime di vantaggio; per tutte gli altri operatori economici, invece, non ci sono alternative, se non quella di adeguarsi una volta per tutte alla fatturazione elettronica, godendo così anche di tutti i vantaggi ad essa associati.

Ridurre l’evasione e diminuire gli adempimenti fiscali

Lo scopo del governo italiano, con l’istituzione della fatturazione elettronica, è duplice: da una parte si mira a ridurre l’evasione fiscale, e dall’altra si guarda alla semplificazione e alla diminuzione degli adempimenti fiscali. Come è noto, del resto, l’obbligo della fatturazione elettronica è già attivo dal 2015 per tutti i soggetti IVA che intrattengono rapporti commerciali con verso le Pubbliche Amministrazioni. Per agevolare lo scambio delle fatture digitali l’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con Sogei, ha già messo a punto il Sistema di Interscambio, ovvero una piattaforma gratuita per l’invio e la ricezione delle nuove ricevute in formato XML. I medesimi standard, a partire dal 2019, diverranno le basi sulle quali si poggerà anche la fatturazione elettronica B2B.

L’anticipo del 1° luglio 2018

In realtà, in alcuni casi, l’entrata in vigore dell’obbligo della fatturazione elettronica tra privati è anticipato al 1° luglio 2018: già quest’estate, infatti, scatterà l’obbligo di emettere fatture elettroniche per le cessioni di benzina o di gasolio ad utilizzo carburante e per le prestazioni rese da soggetti subappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese in contratti di appalti di forniture, servizi e forniture stipulati con la PA.

Come si crea una fattura elettronica?

La fattura elettronica tra privati non è tra l’altro una completa novità: questa forma di fatturazione è stata introdotta come facoltativa già nel gennaio del 2017. Sono però molte le aziende che non hanno mai creato né ricevuto una fattura elettronica, e che per questo motivo si trovano totalmente spiazzate dal nuovo obbligo normativo. In realtà lo scenario che si prospetta non è complesso come si potrebbe credere: sarà infatti sufficiente accedere ad un’apposita piattaforma digitale per la fatturazione elettronica, generare il documento, apporvi la propria firma digitale e inviare il file xml risultante attraverso l’apposito software, attendendo la conferma dell’avvenuta ricezione del file.