La digitalizzazione delle fatture, dalla PA ai privati

Dopo l’iniziale periodo di test, è arrivata ufficialmente la fatturazione elettronica tra privati: a partire dall’1 gennaio 2017 il modello utilizzato per la generazione e per la trasmissione delle fatture elettroniche verso le Pubbliche Amministrazioni è stato adeguato per veicolare anche le fatture elettroniche per i privati.

Il sistema italiano invita così le aziende a fare un altro piccolo passo sulla scala della digital trasformation, sposando finalmente il percorso verso la dematerializzazione: il nuovo regime avrà una durata di cinque anni e, senza una specifica revoca, verrà rinnovato automaticamente di quinquennio in quinquennio.

Fatturazione elettronica tra privati: i vantaggi per le piccole aziende

Ma perché una piccola impresa dovrebbe decidere di passare alla fatturazione elettronica tra privati, oltre che nei confronti delle Pubbliche amministrazioni? In primo luogo, va sottolineato che passare a questo tipo di fatturazione telematica comporta un investimento economico davvero limitato, se non del tutto pari a zero.

Va ricordato, infatti, che sono previste delle riduzioni degli adempimenti fiscali per tutti i soggetti passivi IVA e per tutti gli operatori economici che adotteranno la fatturazione elettronica tra privati. Tra i benefici rientra quindi l’esonero delle seguenti comunicazioni:

  • spesometro
  • operazioni effettuate nei confronti di soggetti passivi Iva in Paesi inseriti in Black List
  • dati di contratti stipulati da soggetti che svolgono attività di locazione e noleggio
  • acquisti effettuati presso operatori economici di San Marino con IVA assolta in autofattura
  • modelli Intrastat

E non è tutto qui: chi opta per la fatturazione avrà diritto a rimborsi fiscali entro 3 mesi dalla Dichiarazione e alla riduzione di 2 anni dei termini di accertamento IVA.

I risparmi della dematerializzazione

La dematerializzazione, inoltre, permette vantaggi economici sia diretti, per quanto riguarda la carta e l’inchiostro, che indiretti, per tutto quello che ha a che fare con la spedizione e la conservazione dei documenti fisici.

Stando ad uno studio dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano, passare alla fatturazione elettronica tra privati può portare al soggetto emittente un risparmio tra i 2,50 e i 4 euro per ogni fattura emessa.

Per il soggetto ricevente, invece, il risparmio è quantificabile tra i 5,50 e gli 8,50 euro. Il risparmio così calcolato risulta principalmente dal taglio dell’utilizzo di manodopera per la stampa e per l’imbustamento delle fatture, per l’interazione con il cliente e per la successiva conservazione nell’archivio cartaceo aziendale.


 

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