Un dipendente coinvolto è un dipendente soddisfatto e produttivo, per questo motivo sempre più aziende stanno mettendo in campo strategie tese ad aumentare il coinvolgimento dei dipendenti.

Ci sono differenti strade che si possono seguire per raggiungere questo obiettivo: è possibile per esempio sfruttare il coinvolgimento paritetico dei dipendenti, oppure adottare dei modelli organizzativi agili.

Il coinvolgimento dei dipendenti cresce insieme all’agilità dell’azienda

Per motivare e per coinvolgere i lavoratori nell’organizzazione del lavoro aziendale è necessario adottare dei modelli organizzativi flessibili, capaci di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e alle riconfigurazioni aziendali.

Questo è dimostrato dalla ricerca “Agile Transformation: così si allenano le organizzazioni per il futuro” dell’Osservatorio HR Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano, secondo la quale, nelle imprese che si possono definire “agili”, l’85% dei dipendenti si dichiara motivato e coinvolto – laddove invece nelle aziende che non hanno adottato modelli organizzativi agili, il coinvolgimento dei dipendenti si ferma al 31%. Non ci sono sorprese: la struttura aziendale tradizionale, fortemente gerarchica e affetta da una caratteristica lentezza dei processi decisionali, mal si coniuga con la trasformazione digitale in atto.

Consapevoli dell’importanza di poter contare su dei dipendenti coinvolti, il 45% delle direzioni HR delle aziende italiane, nel 2019, ha puntato principalmente proprio al cambiamento dei modelli di organizzazione del lavoro, obiettivo primario che viene anche prima di quello relativo allo sviluppo di cultura e di competenze digitali –  indicato dal 43% degli intervistati. Al di là delle intenzioni si scopre però che solamente un’azienda su cinque sta introducendo nel concreto un modello organizzativo più flessibile a livello di struttura, di processi e di cultura aziendale.

Come anticipato l’adozione di modelli organizzativi agili è solo una delle vie percorribili, alla quale si possono sommare altre iniziative tese allo sviluppo di una maggiore partecipazione attiva dei lavoratori: parliamo prima di tutto del coinvolgimento paritetico dipendenti.

Il coinvolgimento paritetico dipendenti e la relativa detassazione

Negli ultimi anni, all’interno di una più estesa evoluzione della relazione tra lavoratori e impresa, sono state introdotte diverse iniziative per incentivare la partecipazione attiva dei dipendenti nei contesti produttivi. Tra queste ha acquistato particolare importanza il coinvolgimento paritetico dei lavoratori, uno strumento creato con la legge 28 dicembre del 2018 n. 218 per coinvolgere in modo attivo i dipendenti sia nel miglioramento dei processi e delle prestazioni dell’azienda, sia nel miglioramento della qualità del lavoro e della vita.

Elaborato dai vertici aziendali e formalizzato attraverso un Piano di innovazione, il coinvolgimento paritetico dei lavoratori trova una sponda importante a livello di welfare aziendale. Va infatti sottolineato che le attuali normative prevedono la possibilità – per le aziende e per i lavoratori – di accedere a importanti sgravi nell’eventualità in cui i premi di risultati aziendali vengano convertiti, anche parzialmente, in welfare.

Si dà il caso che la limitazione legata all’importo, normalmente fissata a 3.000 euro, possa  essere alzata fino a 4.000 euro per le aziende che prevedono delle forme di coinvolgimento paritetico dei dipendenti. Affinché questo sia possibile, il suddetto coinvolgimento deve essere effettivo, con i dipendenti messi nelle condizioni di avanzare proposte e opinioni debitamente considerate come di pari livello da parte dei vertici aziendali.


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