Quali sono i fattori più importanti per motivare e per coinvolgere i dipendenti, nonché per attirare nuovi talenti? Una cosa sembra certa: in testa alla classifica – soprattutto guardando ai Millennials – non c’è più lo stipendio alto. Certo, il salario è sempre un fattore importante, ma non è più il principale.

Per decidere dove lavorare, infatti, i dipendenti considerano sempre di più altri aspetti: la possibilità di fare carriera, la quantità di tempo libero, la motivazione e l’organizzazione del lavoro. Stando ai risultati dell’Osservatorio HR Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano – basato su un’analisi empirica che ha coinvolto 187 HR executive italiani – nelle imprese che vantano un’organizzazione ‘agile’ la quota di dipendenti che si dichiarano motivati e coinvolti è dell’85%: nelle aziende ‘tradizionali’, questa percentuale si ferma invece al 31%.

Non è dunque un caso se le Direzioni HR italiane considerano come principale sfida del 2019 (nel 45% dei casi) proprio la trasformazione dei modelli di organizzazione del lavoro, priorità seguita dallo sviluppo della cultura digitale aziendale (43%) e dallo sviluppo di una strategia di employer branding (41%).

L’organizzazione agile, quindi, diventa centrale anche per quanto riguarda l’attrazione dei talenti in azienda: ma in cosa consiste, nel concreto, il metodo Agile? Vediamo insieme una definizione e, più in dettaglio, la metodologia chiamata Scrum.

L’organizzazione aziendale agile

Il metodo Agile per l’organizzazione aziendale è nato tra la seconda metà degli anni Novanta e gli inizi degli anni Duemila, e contraddistingue oggi le cinque maggiori aziende al mondo per capitalizzazione: Amazon, Apple, Facebook, Google e Microsoft, direttamente o meno, si richiamano infatti all’organizzazione aziendale agile. Ma cosa significa applicare il metodo Agile in azienda?

A cambiare è prima di tutto la struttura dell’impresa, che passa dal classico organigramma piramidale a un’organizzazione a squadre ristrette, ognuna con un obiettivo specifico e con una buona fetta di autonomia, riducendo così lo sforzo burocratico.

Il metodo Agile Scrum

La metodologia Agile attualmente più diffusa è quella cosiddetta Scrum, che punta ad una efficiente gestione del team lavorativo. Questo metodo divide ogni progetto in fasi chiamate sprint: al termine di ognuno di questi sprint vi è una verifica dei risultati e della soddisfazione del cliente. In questo modo è possibile ridurre i costi di produzione, evitare sforzi superflui e ridurre al minimo la possibilità di fallimento.

Il sistema si articola essenzialmente su tre livelli distinti: la definizione dei progetti, gli sprint di durata variabile (con una rapida sincronizzazione quotidiana) e, infine, la review finale del lavoro realizzato.

A dare solidità al metodo Scrum è il controllo empirico dei processi, per questo il lavoro procede con un approccio incrementale, volto a ottimizzare di sprint in sprint il controllo del rischio: questo sistema di gestione, infatti, ricorda sempre che la conoscenza deriva dall’esperienza, e che dunque è possibile prendere decisioni esatte e sicure solo partendo da quello che si conosce.

Nel concreto, ogni Scrum team è composto da persone divise in tre ruoli diversi: c’è il responsabile del progetto (lo Scrum Master), c’è il Product Owner (ovvero la persona che costituisce l’interfaccia tra azienda e clienti) e i membri del team di sviluppo vero e proprio.


 

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