Le organizzazioni hanno dovuto radicalmente modificare le modalità di erogazione della formazione aziendale a causa, principalmente, della pandemia ancora in atto che ha forzatamente cambiato la metodologia di apprendimento nonché gli strumenti a supporto della stessa.


Grazie a questo cambiamento i responsabili della formazione hanno spostato l’apprendimento in un contesto digitale ed interattivo, accantonando i metodi più tradizionali.

Anche prima del periodo pandemico, con la spinta forte della Digital Transformation, le organizzazioni avevano iniziato ad introdurre strumenti formativi alternativi. Il periodo emergenziale ci ha permesso, tuttavia, di provare nuove tendenze formative.

Un’importante ricerca condotta da Fosway Group ha mostrato come sia stato difficile, per molte organizzazioni, introdurre un approccio strategico ed innovativo nella progettazione di piani formativi.

Le nuove tendenze formative post pandemia

1) Microlearning

Letteralmente bite-sized learning (apprendimento a piccoli bocconi”, o in pillole) è una tipologia di apprendimento basata su brevi unità didattiche, che agevolano il processo di apprendimento.

Esistono differenti esempi di microlearning, basti pensare ai podcast, wiki, ai social quali Facebook e Twitter, ecc. Il successo di questa tendenza formativa risiede nella brevità (dai 5 ai 10 minuti di intervento) e nel contenuto che deve essere focalizzato, indivisibile e indicizzato.

Il collaboratore può quindi formarsi con poco sforzo ed in modo coerente con gli impegni lavorativi.

2) M-Learning

L’apprendimento mobile first. I contenuti formativi sono accessibili da dispositivi mobile abbandonando quindi l’infrastruttura desktop.

Attraverso questa forma di apprendimento gli utenti possono accedere a contenuti strutturati con la tecnica della gamification che consentono di aumentare la motivazione e il coinvolgimento anche attraverso concorsi a premi e vere e proprie competizioni tra colleghi.

I contenuti diventano interattivi e l’apprendimento diventa flessibile e programmabile poiché fruibile in totale libertà, partecipando attivamente alla vita dell’azienda anche in mobilità.

3) Social Learning

L’apprendimento calato all’interno di contesti organizzativi reali. Con questa forma di apprendimento è possibile acquisire e diffondere nuove conoscenze tra colleghi ed esperti.

Con il social learning migliora la comunicazione tra colleghi, si riducono notevolmente i tempi di inserimento di nuove risorse nell’organizzazione e si fa emergere la conoscenza implicita che ogni risorsa acquisisce sul posto di lavoro (knwoledge sharing e continuous learning).

4) Soft Skill

Miglioramento continuo delle competenze trasversali. La formazione del futuro avrà come obiettivo principale lo sviluppo delle soft skill delle risorse umane. Le competenze trasversali, se ben sviluppate, consentono alle persone di adattarsi più velocemente ai nuovi ruoli che le organizzazioni richiedono.

Tra le principali competenze trasversali su cui le organizzazioni punteranno troviamo: comunicazione, empatia, pensiero critico, creatività, flessibilità, lavoro di squadra e gestione dello stress.

Con l’utilizzo sempre più capillare dell’intelligenza artificiale e del machine learning le piattaforme di erogazione di contenuti formativi potranno fornire un’esperienza di apprendimento personalizzata, profilata e sempre più in linea con le esigenze delle organizzazioni e delle risorse umane.

La formazione come leva strategica

Le organizzazioni dovranno quindi pianificare in ottica di lungo periodo una strategia formativa solida, moderna e tecnologicamente avanzata.

Un cambiamento di mindset che va di pari passo con l’introduzione di nuove tecnologie. Diventa quindi importante individuare piattaforme formative che vadano oltre il semplice concetto di LMS, ovvero soluzioni complete per:

  • coinvolgere tutti i collaboratori aziendali (dipendenti, agenti, venditori, ecc.)
  • aumentare le competenze
  • aggiornare i collaboratori sull’impresa
  • premiare i collaboratori che hanno migliorato le loro performance

Formare le persone crea un vantaggio competitivo duplice, sia in termini di attrazione di nuovi talenti sia in termini di retention degli stessi, poiché vengono garantiti percorsi di crescita e sviluppo continui nel tempo.


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