La necessità di effettuare adeguati interventi manutentivi sugli asset per poterne garantire la continuità di utilizzo e prolungarne la vita utile si intreccia sempre più con le tematiche legate alla sostenibilità.

Nel 1987 la Commissione Ambiente e Sviluppo dell’ONU con il rapporto Brundtland portò all’attenzione del mondo il concetto di “Sviluppo Sostenibile” come modello per migliorare la vita delle persone.

I pilastri fondanti della sostenibilità riguardano aspetti come l’ambiente, il sociale e l’economia.

L’attualità, pur riconoscendo un ruolo strategico agli aspetti economici e sociali, si sta sempre più concentrando su quelli relativi alla sostenibilità ambientale, che è considerata una prerogativa essenziale per garantire la stabilità di un ecosistema, cioè la capacità di mantenere in futuro processi ecologici che avvengono all’interno dell’ecosistema stesso e la sua biodiversità.

Nuovi obiettivi e processi più moderni

Gli obiettivi della manutenzione non possono più essere legati esclusivamente al miglioramento dell’affidabilità, dell’efficienza, della stabilità dei processi e all’ottimizzazione dei costi legati agli interventi stessi. In accordo con quanto definito dagli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, dovranno assumere sempre più importanza fattori che possono portare al miglioramento degli aspetti ambientali, della salute e della sicurezza.

Analizzando gli obiettivi per la sostenibilità, si può notare come il ruolo rivestito dalla manutenzione sia assolutamente strategico, soprattutto se contestualizzata non solo negli impianti produttivi o estrattivi, ma anche in quelli civili e di servizi, nelle infrastrutture e per i patrimoni immobiliari.

È tristemente noto come il non aver adottato buone pratiche manutentive, in passato, abbia portato al verificarsi di incidenti gravissimi. Come quello occorso a Bhopal (India, 1984) dove un’insufficiente ed erronea attività di manutenzione in un impianto per la produzione di pesticidi provocò il rilascio di gas tossici che uccisero più di 3.000 persone con gravissime conseguenze per l’ecosistema ambientale.

Oppure ciò che accadde a Chernobyl (Russia, 1986) dove il giorno dell’esplosione era programmato un fermo impianto per normali operazioni di manutenzione contestualmente al quale fu effettuato un test di sicurezza dell’impianto. Ancora oggi l’Ucraina e gli stati confinanti sono gravati dagli ingenti costi sociali e di decontaminazione ambientale. Queste sono forse tra le maggiori espressioni delle problematiche riconducibili alla vecchia concezione dei processi manutentivi.

L’importanza di una corretta manutenzione

È tuttavia utile, ogni tanto, ricordare questi incidenti, in quanto ancora oggi, purtroppo, sono molti i casi che rendono evidenti le criticità legate a insufficienti o erronee attività manutentive: l’esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon (Golfo del Messico, 2010) causata dalla rottura del Blow Out Preventer, il disastro nucleare di Fukushima (Giappone, 2011), scatenato da uno tsunami ma aggravato da gravi inadempienze in ambito manutentivo. Questi recenti episodi danno evidenza del fatto che è indispensabile adottare tutti gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione per gestire al meglio la pianificazione e l’esecuzione della manutenzione.

La buona manutenzione può quindi diventare una garanzia per il funzionamento efficiente degli impianti con conseguenti azioni di miglioramento nella prevenzione di incidenti e di situazioni di danno ambientale che potrebbero portare anche a inevitabili conseguenze dal punto di vista sociale. Proprio per questo motivo è importante che la manutenzione, oltre ad adottare i nuovi strumenti di gestione oggi disponibili, si concretizzi anche attraverso l’implementazione di adeguati modelli organizzativi che prevedano la sinergia fra la funzione responsabile della manutenzione e le altre funzioni aziendali (ambiente, sicurezza e qualità) e comprendano idonee misure di prevenzione e conseguente riduzione degli impatti ambientali.

Sinergie tra le funzioni aziendali e analisi dei dati

Le attività manutentive dovrebbero essere condotte seguendo specifiche procedure, afferenti a un nuovo sistema di gestione della manutenzione sinergicamente integrato con gli altri sistemi di gestione aziendale (ambientale e per la salute e sicurezza), dando particolare rilievo alla raccolta e all’elaborazione dei dati per poter eseguire un monitoraggio continuo finalizzato a reindirizzare, praticamente in tempo reale, le procedure manutentive con l’obiettivo di migliorare la produttività, il risparmio energetico, la qualità, la sicurezza e la protezione dell’ambiente. In altre parole, una “manutenzione sostenibile”.

Affinché la manutenzione sia davvero sostenibile sarà fondamentale la diffusione dei suoi principi e valori non solo a coloro che rivestono un ruolo all’interno delle unità tecniche, ma anche a tutti coloro che intervengono nella progettazione, costruzione, conduzione e dismissione della realtà (asset, infrastruttura o edificio), considerata con una prospettiva legata all’intero suo ciclo di vita, cosa oramai imprescindibile.


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