T.I.M.E.: turni su misura per l’azienda e i lavoratori

Rendere protagonisti i dipendenti nella scelta degli orari di lavoro all’interno di un’azienda può essere una scelta che ottimizza la gestione dei turni e, di riflesso, anche la produttività. Lo hanno capito anche quelli di una nota multinazionale attiva nel settore dell’arredamento, che vanta più 350 negozi sparsi in tutto il mondo: l’azienda ha infatti introdotto un innovativo sistema di gestione degli orari di lavoro, definito con l’acronimo T.I.M.E., ovvero ‘trovare insieme il miglior equilibrio’.

Questo modello, come ha spiegato il Responsabile delle Risorse Umane della multinazionale, «parte dal presupposto che la percezione del bisogno è individuale. E, in prima istanza, il lavoratore decide i turni che ha in mente». Il funzionamento di T.I.M.E. è abbastanza semplice, e i negozi che lo hanno sperimentato fino ad oggi si sono dichiarati soddisfatti. Tutto si basa su un sistema informatico in grado di generare i turni in base al fabbisogno aziendale: prima i dipendenti indicano i turni preferiti, e poi, incrociando queste preferenze con le ‘Regole Comuni’ dell’azienda, il tool fornisce la turnistica di un periodo prefissato.

I vantaggi per i dipendenti e per l’azienda

I vantaggi per i dipendenti sono evidenti: ognuno può scegliere autonomamente i turni che predilige, fermo restando ovviamente il rispetto delle norme di contratto in materia di orario di lavoro (riposo settimanali e giornalieri) e delle Regole Comuni (ovvero un numero minimo di turni di chiusura e una turnazione minima per i weekend) le quali permettono di individuare eventuali turni alternativi in caso di sovrapposizioni o conflitti. La partecipazione al progetto T.I.M.E. è volontaria, e questo sistema di gestione non viene attivato nel caso in cui il numero degli aderenti risulti essere minoritario a livello di ogni singolo punto di vendita.

Non sono però solamente i dipendenti a trarre vantaggio da questa originale gestione dei turni di lavoro: anche l’azienda ovviamente ne guadagna, grazie alla possibilità di allineare le presenze degli addetti nei negozi con la previsione dei flussi di vendita di un limitato periodo di programmazione (1 o 2 mesi). A determinare i turni, dunque, concorre sia la volontà di ogni singolo dipendente sia la mole di lavoro prevista: con questi dati, la creazione dei turni necessari diventa praticamente una scienza esatta.

Le potenzialità del self-managed working time

La strada tracciata dal sistema T.I.M.E. per introdurre almeno parzialmente il self-managed working time sembra promettere bene: molti studi, del resto, dimostrano che la possibilità di decidere in autonomia i propri turni può aumentare l’efficienza e quindi la produttività dei dipendenti. Al di là delle ricerche empiriche, però, quello che conta è che il 94% dei dipendenti che hanno sperimentato T.I.M.E. si è dichiarato soddisfatto, così come la stessa società, la quale vi vede uno strumento efficace per adeguare la flessibilità oraria dei salariati al fabbisogno del lavoro di ogni singolo store.