Per capire quanto la pandemia abbia impattato sul settore termale può essere utile guardare a quello che è il più grande complesso del continente. Si parla ovviamente del consorzio di Abano Terme (Padova), tra Abano, Montegrotto e Colli Euganei. Lì la limitazione di accesso ai centri termali ha innescato un drammatico effetto domino, mettendo in seria difficoltà anche negozianti e albergatori della zona, in una comunità che da sempre dipende in buona parte dall’indotto delle terme.

Stando ai dati di Assindustria Veneto Centro, nei primi 10 mesi del 2020 il comprensorio termale veneto avrebbe conosciuto una perdita di 375.318 visitatori (-54,9%) e di 1 milione 659mila pernottamenti (-62,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, complice anche la volatilizzazione della componente estera.

Per favorire la ripartenza del settore a livello nazionale, come è noto, è stato lanciato il bonus terme, accolto con grande entusiasmo dagli italiani: più di 50 milioni di euro di fondi sono infatti stati esauriti in circa 4 ore.

Bonus terme: c’è chi parla di un rifinanziamento

Nel concreto il bonus terme può essere visto come un voucher valido per usufruire di uno sconto del 100% – su un prezzo massimo di 200 euro – per accedere a un centro termale italiano. La misura eccezionale per risollevare le sorti di uno dei settori che più ha sofferto i colpi inflitti dalla pandemia Covid-19, è stata resa disponibile fino all’esaurimento fondi, il quale è stato raggiunto in pochissimo tempo: Federterme ha fatto sapere che sulla piattaforma Invitalia sono pervenute circa 300mila richieste, numero tale da indurre alla richiesta del rifinanziamento del bonus.

La fortissima richiesta di cure, prevenzione, riabilitazione e benessere, in questo periodo fondamentale anche per il post Covid” ha dichiarato Federterme “dimostra la validità della misura adottata dal Mise e l’attenzione degli italiani verso la salute”.

Va peraltro precisato che, in attesa di un eventuale stanziamento di nuovi fondi, la partita sul bonus terme non è del tutto conclusa: i voucher che non verranno utilizzati entro 60 giorni, infatti, torneranno a disposizione degli utenti.

Sold out con largo anticipo nei principali centri termali italiani

La partita è stata del resto giocata con largo anticipo da diversi centri termali, i quali hanno aperto le prenotazioni immediatamente dopo essersi accreditati sul sito di Invitalia e quindi ben prima del click day dell’8 novembre.

Era infatti stato lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico, nelle sue Faq riguardanti il bonus terme, a spiegare che “Il cittadino può fare la richiesta di prenotazione del bonus dopo che l’ente termale si è accreditato, sapendo che l’ente termale può dar seguito alla richiesta a partire dall’8 novembre, alle ore 12.00”.

Ecco allora che famosi centri termali come le Terme dei Papi di Viterbo, le terme di Bagno di Romagna e le Terme di Saturnia, per citarne alcuni, hanno comunicato al pubblico di essere “sold out” già ai primi giorni del mese.

Il gestionale giusto per la ripartenza

Come ha sottolineato Federterme è fortissima la richiesta di cure, di riabilitazione e di benessere, complice la difficile situazione sanitaria e ovviamente le prolungate limitazioni dei mesi scorsi, per non parlare del tanto atteso ritorno dei turisti stranieri.

Di fronte alla crescente richiesta di accessi supportata dal bonus terme, poter vantare un gestionale per centri termali in grado di gestire in modo efficace, veloce, intelligente e corretto le prenotazioni è indispensabile. Con uno strumento di questo tipo è possibile tutelare la clientela con accessi sicuri e perfettamente pianificati, rendere la procedura di prenotazione rapida e semplice, nonché conoscere ancora meglio gli attuali trend del proprio pubblico.

Va peraltro sottolineato che i migliori gestionali per centri benessere, terme e spa possono essere integrati non solo con le casse automatiche, ma anche con i sistemi di controllo accessi, con i sistemi di sorveglianza nonché, per esempio, con i sistemi di azionamento automatico di attrezzature, come asciugacapelli o armadietti.


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