I migliori strumenti per il successo

In un tempo non troppo lontano, il piccolo imprenditore, in virtù della sua conoscenza dell’azienda e del mercato locale, poteva contare sulle sole proprie forze per gestire in modo ottimale il proprio business. Oggi, però, la situazione è cambiata: l’esperienza negli affari e l’intuito non bastano più per garantire una continua crescita del valore aziendale. E questo è un problema che le PMI e le micro imprese hanno iniziato a conoscere e a comprendere sempre di più negli ultimi anni.

Mentre nelle aziende più grandi esiste sempre un controllo di gestione, quest’ultimo talvolta non esiste nelle realtà più piccole, oppure è tale da risultare del tutto inefficiente. Ma di fronte ad un mercato caratterizzato da un’evoluzione discontinua, solo chi si dota di strumenti informativi e decisionali come i migliori software per la gestione di impresa riesce a intavolare strategie capaci di rispondere in modo adeguato ai cambiamenti esterni.

Per riuscire a sopravvivere e soprattutto a crescere in uno scenario in cui il 40% delle PMI non arriva al quinto anno di vita, dunque, è fondamentale individuare gli strumenti più validi per assicurarsi le maggiori chance di successo.

Gli scarsi investimenti delle PMI Italiane nella Business Intelligence

L’Osservatorio Big Data Analytics e Business Intelligence del Politecnico di Milano, attraverso i dati del suo report 2016, non ha fatto altro che sottolineare la situazione sopra esposta. Quest’anno il mercato degli analytics, ovvero delle soluzioni di Business Intelligence, Big Data e software per la gestione di impresa integrati, ha raggiunto un valore complessivo di 905 milioni di euro, con una crescita del 15% rispetto all’anno precedente.

Un aumento considerevole, senza dubbio, che però ha riguardato soprattutto le grandi imprese: da sole, infatti, queste ultime hanno originato l’87% della spesa complessiva. Le briciole restanti, ovviamente, sono da ricondurre alle piccole e medie imprese, che con un investimento totale di 120 milioni di euro rappresentano solo il 13% della spesa totale.

Tenendo conto del fatto che in Italia le PMI rappresentano il 98% del tessuto aziendale nazionale, una tale percentuale di spesa è senza ombra di dubbio fin troppo marginale, a tutto discapito di queste piccole e medie realtà.

Un sistema di gestione efficiente per creare del valore aggiunto

A maggior riprova dell’importanza di un efficace e funzionale sistema gestionale, degli studi condotti sui mercati anglosassoni e statunitensi hanno rilevato che il 58% delle piccole imprese che sono riuscite a superare la crisi economica avevano in dotazione un software per la gestione di impresa, laddove quest’ultimo veniva utilizzato solamente dal 14% delle aziende arrivate al fallimento.

Avvalersi di strumenti in grado di rispondere a tutte le necessità in fatto di produzione, contabilità, vendite, acquisti e logistica può essere infatti il primo passo per dare un valore aggiunto ad una realtà aziendale. Un sistema di gestione aziendale efficiente, infatti, può consentire la valutazione puntuale delle performance dell’impresa, così da orientare in modo strategico ed efficace i comportamenti di tutti i membri dell’organizzazione.

Due sono infatti gli scopi principali di un sistema di gestione produttivo: da una parte deve essere uno strumento di diagnosi dell’azienda, per monitorare le informazioni e correggere eventuali scostamenti dagli obiettivi prestabiliti; dall’altra, invece, deve essere uno strumento interattivo, per coinvolgere l’intero team nella fase decisionale, così da cogliere in tempo reale sia le esigenze di cambiamento, sia le nuove opportunità.