Nel corso degli ultimi anni la mobilità aziendale ha subito molte trasformazioni, che ne hanno cambiato confini, processi e approcci. In questo contesto mutevole è sempre più necessario restare al passo con normative, best practice e certificazioni: la formazione dei collaboratori e degli attori coinvolti diventa fondamentale per cogliere le opportunità offerte da una nuova concezione del mobility management aziendale.

La natura trasversale di questa area di gestione coinvolge spesso tutte le aree di una organizzazione: dai viaggiatori al back-office amministrativo, dall’IT al settore delle risorse umane, dai CEO allo staff appena arrivato in azienda. Il funzionamento della mobilità aziendale è da sempre legato in modo indissolubile all’esigenza e alla capacità di mantenere efficienti i processi di gestione dedicati e verticali: business travel, note spese e flotte aziendali su tutti.

Con l’avvento però delle esigenze legate ai temi sostenibilità e ESG si sono presentate nuove sfide da affrontare per la mobilità aziendale; nuovi aspetti da controllare, nuove normative da rispettare e nuove forme di mobilità da prendere in considerazione. Questo ha portato a ulteriori interrogativi legati al come funziona davvero la mobilità aziendale, concentrarsi anche sull’atro aspetto che, per natura, è al centro dei processi di HR Mobility: la singola persona.

Parlare di mobilità aziendale non significa garantire solamente l’efficienza a livello organizzativo ma significa approcciarsi diversamente al tema, mettendo sul piatto tematiche ambientali, culturali e sociali.

Gestire il business travel si trasforma nella ricerca di policy sì performanti, ma anche sostenibili in termini di emissioni.

Il fleet management aziendale deve essere controllato sì a livello amministrativo ma anche per ridurre l’impatto sull’ambiente

Ottimizzare gli spostamenti casa-lavoro diventa un’opportunità per migliorare il benessere dei collaboratori e favorire politiche di welfare e wellbeing.

In questo contesto in continua trasformazione è necessario conoscere come funziona la mobilità aziendale e come integrare processi fino ad ora un po’ separati in un unico processo di gestione di essa. Sia le aziende che i fornitori sono tenuti sempre più a fare squadra per un obiettivo, che non è più singolo ma collettivo, di sostenibilità e di riduzione delle emissioni.

Per raggiungere questo scopo è necessario cambiare il proprio approccio (personale e aziendale) favorendo processi virtuosi e formandosi nel modo opportuno: conoscere best practice, casi di successo ed esperienze concrete di integrazione permette di facilitare questa transizione.L’adozione di questo nuovo approccio alla mobilità aziendale passa quindi sia da investimenti su soluzioni e servizi integrate e verticali, sia dalle risorse che vengono allocate sui collaboratori finanziando adesione allo smartworking, progetti di premialità e corsi di formazione.

Restare aggiornati è quindi fondamentale per aumentare la propria reputazione verso investitori, mercati e, soprattutto verso i propri talenti vecchi e nuovi. I cataloghi formativi sono molti ed è sempre meglio affidarsi a realtà che hanno una conoscenza verticale dei temi legati alla mobilità aziendale e che possono mettere a disposizione forti competenze in modo rapido, favorendo un ottimo risultato a fronte di un investimento ridotto. In modo strategico, le aziende più lungimiranti, consapevoli del valore della formazione, offrono, durante certi periodi dell’anno, corsi formativi di alto livello legati al tema della mobilità che risultano vantaggiosi anche dal punto di vista economico.

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