La popolazione sta invecchiando, e questo si riflette ovviamente anche sul turnover del personale. A determinare questo fenomeno ci sono due differenti fattori: da una parte, la crescita demografica degli anni Sessanta; dall’altra, la diminuzione del tasso di natalità degli ultimi anni.

Ne consegue che – si stima – entro il 2040 la popolazione europea sarà costituita per il 27% da ultrasessantacinquenni, con un significativo aumento dei lavoratori anziani. Quello dell’invecchiamento e lavoro, dunque, è un problema reale, che va affrontato al più presto sia a livello politico che a livello aziendale.

La valutazione dei rischi legati alle differenze di età

La presenza sempre più massiccia di lavoratori anziani determina dei problemi ai più svariati livelli, dai sistemi pensionistici alle spese sanitarie che ogni Paese deve sostenere. Non solo: anche la sicurezza dei lavoratori anziani è una complicazione da tenere in considerazione. Con il progressivo invecchiamento dei dipendenti, infatti, si conosce anche un sensibile aumento delle difficoltà operative, dei disturbi, delle malattie, nonché dei rischi effettivi sul posto di lavoro.

Per garantire la sicurezza dei lavoratori anziani, per aumentare la produttività aziendale e per non compromettere il benessere dei dipendenti – secondo l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha) – le aziende dovrebbero adeguare le mansioni all’età dei dipendenti, facendo peraltro il possibile per eliminare a monte qualsiasi discriminazione verso i lavoratori più anziani. Recenti indagini effettuate a livello europeo, però, dimostrano che ad oggi gli ambienti lavorativi, nella maggior parte dei casi, non sono adeguati a soddisfare le esigenze peculiari dei lavoratori anziani.

Ambienti di lavoro sani, a qualsiasi età

Va sottolineato che nel biennio 2016-2017 l’Eu-Osha ha presentato dei progetti interessanti all’interno della campagna ‘Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età’. Tra le iniziative di maggior valore è da segnalare la premiazione delle realtà che più delle altre si sono impegnate nell’implementazione di soluzioni per il benessere dei propri lavoratori anziani. Da parte loro, l’Inail, la Regione Toscana e l’Università degli studi di Firenze nel 2016 hanno per esempio dato il via ad un progetto pilota.

Il progetto, dal nome “Applicazione dei metodi di valutazione e progettazione ergonomica integrata alle postazioni di lavoro e ai macchinari industriali ad alta manualità, nella piccola e media impresa manifatturiera, con particolare attenzione ai lavoratori anziani”, per creare una maggiore consapevolezza intorno al tema dell’invecchiamento e lavoro. In un’economia sempre più basata sulla conoscenza, del resto, l’esperienza dei lavoratori ultracinquantenni non può non essere valorizzata.

Come garantire la sicurezza dei lavoratori anziani

Affinché le condizioni di sicurezza sul lavoro siano adeguate ai lavoratori di tutte le età, si rende necessario un miglioramento organizzativo per quanto riguarda la gestione di salute e sicurezza sul lavoro, tenendo conto dei lavoratori anziani durante la valutazione dei rischi aziendali. La gestione delle risorse umane, infatti, non può dimenticare di considerare attentamente le diverse fasce di età, includendo per esempio degli esami periodici per tutti i lavoratori oltre i 45 anni, così da migliorare il livello di salute sul luogo di lavoro.

Una più dettagliata progettazione del luogo e delle condizioni di lavoro, del resto, offre dei vantaggi concreti a tutti i lavoratori, anche a quelli più giovani: si parla di una migliore rotazione del lavoro, di una turnazione più intelligente, di un’illuminazione ottimale, di una marcata ergonomia dei macchinari e via dicendo.