Quali sono gli obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera? Per capire come deve essere organizzata la gestione appalti da parte del datore di lavoro è utile andare a rileggere il decreto legislativo 81/2018, concentrandosi sull’articolo 26.

Si scopre quindi che chi affida i lavori «all’impresa appaltatrice o lavoratori autonomi all’interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa» ha prima di tutto l’obbligo di verificare l’effettiva idoneità tecnica e professionale delle imprese appaltatrici o eventualmente dei lavoratori autonomi impiegati.

Più nello specifico, la verifica deve avvenire attraverso l’acquisizione di due distinti certificati: da una parte, il documento che comprova l’Iscrizione dell’impresa alla camera di Commercio, industria e artigianato; dall’altra, l’autocertificazione emessa dalla stessa impresa appaltatrice o dai lavoratori autonomi individuati, la quale mette nero su bianco il possesso dei necessari requisiti di idoneità professionale e tecnica.

Nel caso di attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati – come serbatoi, tubazioni, canalizzazioni e via dicendo – bisogna invece fare riferimento a quanto normato dal DPR 177/2011.

Non è tutto qui: per una corretta gestione dei contratti di appalto, il datore di lavoro è obbligato anche a fornire alle ditte appaltatrici tutte le informazioni precise relative agli eventuali rischi esistenti negli ambienti in cui verrà svolta l’attività, così da permettere la messa in opera delle necessarie misure di prevenzione.

Gli altri obblighi per la gestione degli appalti: il DUVRI

Non va peraltro dimenticato che il decreto legislativo 81/2018 prevede la collaborazione degli appaltatori nell’attuazione delle misure di prevenzione e di protezione ai rischi sul lavoro, coordinando gli interventi necessari. E ancora, il committente è chiamato a elaborare il documento unico di valutazione dei rischi, ovvero il DUVRI.

Questo, molto spesso, viene confuso con il DVR, ovvero con il documento che tutte le aziende sono obbligate a redigere e ad aggiornare regolarmente. Il DUVRI, invece, è un documento speciale, definito dall’articolo 26 comma 3 del decreto legislativo 81/08, che va contestualizzato all’interno di un contratto di appalto.

Non si tratta, quindi, di un documento legato di per sé all’azienda, quanto a un’attività particolare, intorno alla quale collaborano due o più imprese diverse. Il DUVRI può essere realizzato internamente utilizzando un software per la gestione degli appalti e di qualifica dei fornitori. Il software appalti, del resto, è uno strumento essenziale, che permette una gestione degli appalti veloce, sicura e attenta, con un monitoraggio automatico delle scadenze.

Il DUVRI, nel dettaglio, deve essere redatto e allegato al contratto di appalto o di opera, e deve essere eventualmente ripreso in mano e modificato in caso di cambiamenti per quanto riguarda i fornitori e i servizi.