Le aziende, i prodotti, i servizi e la forza lavoro evolvono continuamente, anno dopo anno, giorno dopo giorno: se le strategie di workforce management non fanno altrettanto, seguendo e accompagnando questo progresso, quelle stesse aziende potrebbero incontrare dei seri problemi a livello di risorse umane, e quindi, in seconda battuta, anche a livello di produttività. Ogni impresa, per dare il meglio di sé, ha infatti la necessità di poter contare su un team di dipendenti competenti, felici, soddisfatti e leali: per fare questo, quindi, è necessario pianificare a dovere il workforce management aziendale.

Il significato del workforce management

Ma cos’è il workforce management? Il suo obiettivo – in parole molto semplici – è quello di impiegare le persone con le competenze e le qualifiche giuste, nel momento giusto e nel ruolo giusto. Non si tratta però solo e unicamente di capacità: anche il dipendente più competente può infatti causare dei problemi all’azienda, come conseguenza di una sua particolare insoddisfazione, della mancanza di stimoli e via dicendo. Per gestire al meglio il capitale umano di un’azienda si ricorre quindi sempre di più alla pianificazione di precise strategie di workforce management, le quali devono ovviamente partire da un’attenta osservazione della situazione attuale.

Gli indicatori cruciali per un miglioramento della workforce

Nel mondo digitale in cui viviamo, osservare vuol dire primariamente leggere e analizzare i dati raccolti, e questo vale anche per la gestione delle risorse umane. Per rispondere alle sempre più forti esigenze di ottimizzazione del lavoro, le aziende possono dunque fare affidamento sui più avanzati software per il workforce management. Ma quali sono gli indicatori che le imprese devono imparare a misurare e quindi ad analizzare per dare il via a delle efficaci soluzioni di workforce automation? In linea generale, le metriche da tenere in attenta considerazione sono quattro, ovvero:

  • La produttività: ogni azienda deve decidere come calcolare il livello di produttività individuale. Possono essere le vendite concluse, le chiamate effettuate, le ore registrate, e via dicendo, a seconda dei casi
  • Gli abbandoni: quanti dipendenti abbandonano l’azienda per propria scelta, quali sono i settori che contano un più alto numero di dimissioni, e quali sono i motivi che spingono i lavoratori verso questa decisione?
  • La soddisfazione dei lavoratori: insieme al livello di produttività, questo dato è fondamentale per capire qual è il livello di ‘salute’ del team di lavoro.
  • I risultati della formazione: nessun settore può ormai fare a meno di continui corsi formativi e di aggiornamento. Quanto sono efficaci i corsi frequentati dai propri dipendenti? La produttività aumenta con l’aumentare dei corsi seguiti?

Raccogliendo e incrociando questi indicatori è possibile migliorare non solo le performance aziendali, ma anche la successiva ricerca di nuovi talenti. A partire da questa osservazione diretta è infatti possibile mettere in pratica efficaci strategie di workforce management. Ogni azienda e ogni tipo di problema richiedono ovviamente un intervento differente, ma è indubbio che esistono dei trend di workforce management che potrebbero ottimizzare le performance in qualsiasi impresa.

Ecco, per esempio, due trend di workforce management particolarmente in voga tra le aziende che si confrontano regolarmente con la pianificazione dei turni di lavoro:

  1. Migliorare la comunicazione: i vertici aziendali dovrebbero incentivare la comunicazione e il dialogo tra colleghi, i quali dovrebbero scambiarsi opinioni e consigli riguardanti le rispettive mansioni. Non si parla solamente di comunicazione orizzontale, quanto anche verticale. Si pensi per esempio quanto possa essere cruciale avere un valido sistema di comunicazione tra la dirigenza e i dipendenti nel caso di lavoratori su turni, soprattutto nel momento di cambi di orario: una comunicazione immediata e trasparente può evitare problemi spinosi.
  2. Organizzare al meglio i turni di lavoro: grazie ad appositi software di workforce management e di previsione del fabbisogno è possibile allocare con maggiore precisione il personale, evitando situazioni con una sovrabbondanza di lavoratori oppure, al contrario, con un ammanco di forza lavoro. L’obiettivo è quello di basare la pianificazione dei turni su dati certi, e non più su ipotesi circa il flusso di lavoro.