Si è ormai universalmente concordi nell’affermare che il primo e principale vantaggio competitivo che un’impresa può vantare è costituito dalle sue risorse umane. Prima delle tecnologie, prime degli spazi, prima dei servizi e dei prodotti, prima ancora dei clienti, i dipendenti costituiscono il vero capitale di qualsiasi azienda.

Per questo motivo che, in particolar modo negli ultimi anni, l’attenzione intorno all’HR management è aumentata in modo netto, per trovare e trattenere le persone con i migliori e più alti talenti, nonché per aumentare la produttività. È qui che entra in gioco l’HR Analytics. Ma di cosa si tratta?

HR Analytics, che cos’è?

Di certo, quando si parla alla gestione delle risorse umane, non si pensa a un’attività particolarmente analitica. Anzi, tra tutti i reparti di un’azienda, nella maggior parte dei casi quello dell’HR è quello che si distingue proprio per l’approccio meno matematico, meno scientifico e più umano.

Da un certo punto vista è giusto che sia così e si può persino affermare che in buona parte l’approccio debba restare questo. Per migliorare la gestione delle risorse umane, per riuscire a trattenere i dipendenti e per attirare con minore sforzo nuovi promettenti talenti, però, è necessario affidarsi regolarmente anche all’analisi matematica dei dati in proprio possesso sul personale.

I software di HR Analytics permettono di fare questo e altro. Conosciuti anche come People Analytics – con una sfumatura di significato flebilmente diversa – questi strumenti permettono di raccogliere, analizzare, organizzare e interpretare tutti i dati relativi alle risorse umane, così da poter avere tutte le informazioni del caso per mettere in campo una gestione più efficiente, per poter raggiungere in modo più rapido gli obiettivi prefissati dell’azienda. Per capire più nel concreto cosa fa l’HR Analytics può senz’altro essere utile citare degli esempi di utilizzo.

People Analytics: alcuni esempi di utilizzo

Usare strumenti di HR Analytics vuol dire dare significato a dei dati che di per sé, separati e grezzi, potrebbero dire poco o nulla. Eppure tutte le aziende hanno – o dovrebbero avere – delle domande a cui trovare risposta, ad esempio capire quante settimane in media sono necessarie per assumere un nuovo dipendente, quali attività formative portano effettivamente a un aumento della produttività, quanti dipendenti con più probabilità decideranno di lasciare l’azienda nei prossimi 12 o 24 mesi, e via dicendo.

Tutte le imprese hanno già, nei propri gestionali, i dati per dare una risposta a questi e tanti altri quesiti cruciali. Solo con un software di HR Analytics è possibile però dare un reale significato a questi dati grezzi, confrontarli e trovare le risposte ricercate. Pensiamo per esempio a cosa si può fare con gli strumenti di people analytics nel recruiting: con una veloce analisi dei dati relativi al personale è possibile sapere quali sono effettivamente le ‘skill’ sulle quali concentrarsi nella selezione, soprattutto in termini di competenze trasversali.

Con un processo completo e attento di HR Analytics è inoltre possibile ridurre in modo concreto il tasso di turnover, scoprendo quali sono i reali motivi che portano i dipendenti a lasciare l’azienda. E ancora, con un software per la gestione del personale in grado di analizzare in modo approfondito i dati c’è la possibilità di valutare l’operato effettivo dei singoli manager nella gestione dei rispettivi team, effettuare una ridistribuzione esatta delle competenze in azienda e così via.