Sta per scattare un nuovo limite per il pagamento in contanti: a partire dal 1° luglio, infatti, la soglia sarà fissata a 2.000 euro. In parallelo, per incentivare l’uso del Pos, e quindi i pagamenti attraverso carte di credito, di debito e prepagate, sarà introdotto anche un credito d’imposta del 30% sulle commissioni addebitate alle aziende.

La battaglia contro l’evasione fiscale messa in campo dal governo avanza dunque di un ulteriore passo: se fino al 30 giugno il limite del pagamento in contanti è fissato a 3.000 euro, a partire da luglio tutti i pagamenti al di sopra dei 1.999,99 euro dovranno essere tracciabili, e quindi effettuati mediante bancomat, carte di credito o bonifici.

Questa iniziativa per ridurre la circolazione di denaro – per arginare non solo l’evasione fiscale, ma anche il riciclaggio e la corruzione – si intreccia nuovamente con il processo di dematerializzazione e digitalizzazione intrapreso dalle aziende, incentivato in questo caso dal bonus per i pagamenti elettronici.

Quando si può pagare in contanti a partire da luglio

Nel dicembre del 2015 il limite contanti era stato innalzato – a partire dal 2016 – a 3.000 euro. Con il Decreto Fiscale del 2019 il limite del pagamento in contanti del 2020 è invece destinato a essere ridotto a 2.000 euro.

A partire dal 1° gennaio del 2022 il limite contanti sarà diminuito ulteriormente, per arrivare a 1.000 di soglia massima. Non stupisce che, con questo susseguirsi di novità, molte aziende non sappiano fino a che cifra si potrà pagare in contanti, e in quali casi la soglia dei 2.000 euro non sarà obbligatoria.

Va quindi sottolineato che il nuovo limite dei pagamenti in contanti 2020 riguarda anche i versamenti degli stipendi, i prestiti e le cessioni di denaro all’interno della famiglia. Non si parla invece automaticamente di infrazione nel caso in cui il trasferimento di contante conseguente una pluralità di operazioni autonome superi il limite di 2.000 euro. 

Sono previste delle sanzioni per i trasgressori: da una parte, per chi riceve il denaro senza segnalare l’infrazione, l’art. 51, c. 1. del d.lgs. 231/2007 fissa una multa da 3.000 a 15.000 euro; chi invece trasferisce denaro in contanti al di sopra della soglia stabilita va incontro a una sanzione da 3.000 a 50.000 euro per pagamenti inferiori ai 250.000 euro, e a una sanzione fino a 250.000 euro per trasferimenti di denaro di somme superiori.

Il bonus per i pagamenti elettronici

Se sono previste multe importanti per i trasgressori, l’articolo 22 del decreto legge 124 del 2019 introduce un bonus per i pagamenti elettronici sotto forma di credito d’imposta del 30% sulle commissioni pagate per le transazioni mediante strumenti per il pagamento elettronico tracciabile.

Va precisato che il bonus per i pagamenti elettronici non è previsto per le imprese con ricavi superiori ai 400.000 euro. Alla luce dei limiti imposti dal nuovo decreto, per tutti gli esercenti diventerà quindi fondamentale dotarsi di un POS per poter svolgere l’attività professionale nel rispetto delle norme.

Questo cambiamento porterà peraltro non pochi vantaggi in quanto da un lato consentirà ai clienti di pagare qualsiasi cifra attraverso carte di credito, debito o prepagate in maniera assolutamente sicura e veloce e dall’altro permetterà agli esercenti di ampliare in maniera significativa le proprie opportunità di vendita e di business.

Nell’ottica di un sempre più ampio processo di digitalizzazione poi, particolarmente utili saranno tutte quelle soluzioni in grado di adattarsi alle esigenze di praticità della società odierna.

Esistono ad esempio in questo contesto soluzioni Mobile POS, pensate per pagamenti in mobilità (ambulanti, artigiani a domicilio ecc) che possono essere utilizzate anche dai professionisti e che permettono di garantire il pieno rispetto delle disposizioni in maniera molto semplice e smart e cioè servendosi direttamente di uno smartphone, strumento di cui tutti dispongono, per ricevere pagamenti tracciabili e quindi perfettamente in linea con le disposizioni. Il Mobile POS è stato pensato per effettuare pagamenti in mobilità.