Il governo preme l’acceleratore sull’efficienza energetica: da una parte, infatti, sono stati previsti alcuni nuovi obblighi per quanto riguarda le ristrutturazioni e le riqualificazioni, con il Piano nazionale integrato per l’Energia ed il Clima (PNIEC) presentato dal Mise alla Commissione Europea; dall’altra, è stato finalmente presentato il Fondo Nazionale per l’efficienza energetica, che mira a rimuovere gli ostacoli finanziari dagli interventi di efficientamento energetico.

I nuovi obblighi per l’efficienza energetica

Per ora non si parla di vere e proprie norme sull’efficienza energetica, quanto invece di una serie di proposte presentate alla Commissione Europea attraverso un dettagliato piano che riassume i principali obiettivi energetici nazionali da qui fino al 2030. Nel documento si presentano dunque soluzioni relative all’efficienza energetica, ma anche alla decarbonizzazione, alla sicurezza energetica, alla ricerca e alla competitività.

Così come riportato all’interno del piano inviato a Bruxelles, il governo sta soppesando «la possibilità di introdurre degli obblighi di efficientamento energetico in occasione delle ristrutturazioni». Oltre a questo, nel documento si ipotizzano il potenziamento delle verifiche per il rispetto delle normative, il rafforzamento degli standard minimi e l’introduzione di nuove misure per migliorare la qualità degli attestati di prestazione energetica. Per mettere in moto le cosiddette ‘ristrutturazioni pesanti‘, il Piano nazionale integrato prevede, come fatto in passato, di introdurre delle concrete detrazioni fiscali.

Le nuove norme sull’efficienza energetica, nel complesso, dovrebbero concorrere a raggiungere i nuovi obiettivi designati a livello nazionale, ovvero la produzione di energia da fonti rinnovabili per il 30% dei Consumi Finali Lordi e la riduzione dei consumi di energia primaria del 43% (da calcolare sullo scenario PRIMES del 2007).

Il Fondo nazionale per l’efficienza energetica

Mira sempre a un miglioramento dell’efficienza energetica il Fondo presentato il 15 gennaio presso la Sala degli Arazzi del Ministero dello Sviluppo economico. Previsto fin dal Decreto legislativo n. 102 del 4 luglio 2014, il Fondo nazionale per l’efficienza energetica mira a mobilitare ingenti risorse private per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico su edifici, impianti e processi produttivi, portati in essere da imprese private, dalla Pubblica Amministrazione e da ESCO.

La particolarità del Fondo è quello di essere diviso in due sezioni distinte. La prima prevede la concessione di garanzie sui finanziamenti pari al 30% delle risorse disponibili; la seconda sezione, invece, è dedicata all’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato, pari al 70% delle risorse disponibili.

Dopo quattro anni di ritardo, dunque, gli incentivi sull’efficienza energetica sono finalmente pronti a partire. La dotazione stimata del Fondo è di 310 milioni di euro al 31 dicembre 2020. Va sottolineato che 185 milioni di euro risultano già impegnati, e che la cifra finale potrà lievitare grazie a eventuali e previsti finanziamenti volontari da parte di amministrazioni centrali e locali, organizzazioni no-profit, organismi pubblici ed enti.

Come spiegato dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’energia, Davide Crippa, «grazie al Fondo si prevede una mobilitazione di investimenti nel settore dell’efficienza energetica di oltre 1,7 miliardi di euro con le risorse già disponibili ed un effetto leva previsto pari a € 5,5 miliardi con relativa creazione di posti di lavoro nel settore e opportunità per l’indotto».

 


 

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