La sostenibilità non è più una semplice tendenza: è una scelta responsabile che sempre più ristoratori scelgono di abbracciare concretamente.
L’ultimo Rapporto FIPE ci racconta che, a livello globale, circa due consumatori su tre si dichiarano disposti a spendere di più per prodotti rispettosi dell’ambiente e in Italia questo orientamento si esprime con ancora maggiore forza. Nel 2023, infatti, il mercato ha registrato una crescita del 5% nel consumo di alimenti biologici, mentre le scelte alimentari plant-based hanno registrato un aumento rilevante: le persone che seguono diete vegetariane o vegane sono passate da meno del 7% a quasi il 10%, e oltre il 20% degli italiani limita intenzionalmente il consumo di carne.
Alla base di questo comportamento ci sono diversi fattori: una solida cultura gastronomica, un sistema agroalimentare capillare e ben strutturato e una facile reperibilità di prodotti locali e stagionali. Elementi che rendono le alternative sostenibili più concrete, convenienti e integrate nelle abitudini quotidiane degli italiani rispetto ad altri paesi europei.
Questa sensibilità si riflette anche nelle scelte di consumo nel settore del fuori casa: il 61% dei clienti considera le pratiche sostenibili un criterio importante nella selezione di un locale, e circa uno su tre è disposto a pagare un prezzo più alto per piatti che rispecchino questi valori – che si tratti di proposte bio, vegetariane o provenienti da una filiera corta.
Come ridurre l’impatto ambientale con la ristorazione sostenibile
Ridurre l’impatto ambientale significa non solo contribuire alla tutela del pianeta, ma anche proporre un modello di ristorazione più consapevole, etico, e spesso più apprezzato dalla clientela.
Ecco allora qualche suggerimento per rendere un ristorante più sostenibile.
1. La sostenibilità inizia dalla spesa
Uno dei primi passi è scegliere ingredienti locali, stagionali e possibilmente biologici. Collaborare con produttori del territorio non solo riduce le emissioni legate al trasporto, ma valorizza anche la filiera corta e sostiene l’economia locale. Un menù che cambia con le stagioni non è un limite, ma un’opportunità per raccontare la freschezza e l’autenticità dei piatti. Anche la digitalizzazione del magazzino può favorire una gestione più sostenibile e precisa.
3. Gestire responsabilmente i rifiuti
Differenziare correttamente i rifiuti, ridurre l’uso della plastica monouso, scegliere packaging compostabili e materiali riciclabili sono pratiche ormai imprescindibili in un ristorante sostenibile. Anche piccoli gesti, come sostituire le bottiglie d’acqua con sistemi di filtraggio o utilizzare detergenti ecologici, fanno la differenza nel lungo termine.
4. Efficienza energetica e tecnologie green
Un altro fronte importante per una ristorazione sostenibile è quello energetico. L’adozione di apparecchiature a basso consumo, l’uso di lampadine LED, la manutenzione regolare degli impianti e la scelta di fornitori di energia da fonti rinnovabili contribuiscono a ridurre l’impronta carbonica del locale.
5. Comunicare il proprio impegno
Chi sceglie la sostenibilità spesso lo fa in silenzio. Ma raccontare il proprio impegno può ispirare altri, fidelizzare i clienti e costruire una reputazione autentica. Dai materiali informativi al sito web, fino alla comunicazione social, ogni canale è utile per dare visibilità alle scelte fatte e creare una comunità attenta e coinvolta.
Rendere un ristorante più sostenibile non è un traguardo che si raggiunge in un giorno, ma un percorso fatto di scelte quotidiane. È una visione che unisce rispetto per l’ambiente, valorizzazione del territorio e innovazione, offrendo un’esperienza che nutre non solo il corpo, ma anche la coscienza.
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