Il documento di valutazione dei rischi, anche detto DVR, è stato introdotto per offrire alle aziende un nuovo strumento per prevenire i rischi. Scopo fondamentale del documento valutazione rischi è infatti quello di individuare le fonti di pericolo e i fattori di rischio all’interno dell’azienda, per essere poi in grado di fare fronte al meglio alle minacce per la salute dei dipendenti.

Il DVR sicurezza è dunque un documento previsto nel Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/2008) che le aziende sono obbligate a redigere, a custodire ed eventualmente a presentare agli organi di controllo in caso di ispezione – si parla di fatto di verifiche da parte dell’INPS, dell’ASL, dell’INAIL e dei Vigili del Fuoco. Ma quali sono, nello specifico, le aziende tenute alla realizzazione del DVR, e chi è il responsabile del documento valutazione rischi?

Le aziende che devono redigere il documento valutazione dei rischi

Il DVR documento valutazione rischi è dunque necessario per individuare, prevenire e ridurre i rischi per la salute e per la sicurezza dei dipendenti, contenendo al suo interno tutte le procedure e le misure di prevenzione necessarie nella specifica azienda.

Va però sottolineato che le aziende che non hanno dipendenti non sono tenute a redigere il DVR documento valutazione rischi: i liberi professionisti, le ditte individuali, le imprese familiari e le aziende con un solo socio lavoratore, non avendo dipendenti, possono fare a meno del DVR.

Non è tutto qui: le aziende più piccole possono ricorrere a delle procedure standardizzate, le quali rendono più semplice e rapida la redazione del documento valutazione rischi. Nel dettaglio, possono utilizzare il DVR standardizzato le aziende fino a 50 lavoratori, eccezion fatta per le aziende ad alto rischio e per quelle che espongono i propri dipendenti a particolari rischi biologici, chimici, cancerogeni e mutageni, nonché all’amianto.

Chi è il responsabile del documento valutazione rischi?

Il responsabile del documento valutazione rischi è il datore di lavoro: spetta infatti a lui la responsabilità della compilazione e della correttezza del DVR, in base a un’analisi fatta insieme al medico competente, all’eventuale Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.

Oltre a una relazione esaustiva circa tutti i rischi presenti per la sicurezza e per la salute, nel DVR devono essere presenti tutte le misure di prevenzione e di protezione, le relative procedure, i nominativi del Medico Competente, dell’RSPP e dell’RLS, la valutazione specifica dei rischi per eventuali lavoratrici in stato di gravidanza e la data di redazione del documento.

L’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi

Le aziende cambiano, così come mutano nel tempo i macchinari, i processi e le norme. Va da sé, dunque, che il documento valutazione rischi va aggiornato nel tempo, per essere sempre aderente alla realtà aziendale.

Non esiste però alcuna scadenza specifica, con il datore di lavoro che è chiamato all’aggiornamento del DVR in caso di modifiche dei processi produttivi o dell’organizzazione lavorativa, nonché nell’eventualità di infortuni tali da mettere in evidenza delle fonti di rischio trascurate o sottovalutate.

A ribadire l’obbligo di aggiornamento del DVR è stata anche la Corte di Cassazione la quale, dichiarando inammissibile il ricorso di un datore di lavoro condannato per non aver provveduto a fornire ai lavoratori dei dispositivi di protezione individuale, ha sottolineato anche che il datore di lavoro, ha il dovere di redigere e di sottoporre periodicamente ad aggiornamento il documento di valutazione dei rischi.

 


 

Software per la gestione della sicurezza aziendale

Scopri le soluzioni Zucchetti