I Sistemi Premianti del Personale: l’Italia guarda alla Silicon Valley

Il welfare aziendale di nuova ispirazione deve essere in grado di premiare l’impegno individuale, disincentivando allo stesso tempo eventuali opportunismi e sprechi, così da diventare una vera e propria strategia win-win per lavoratori e aziende. Ma quali sono i Sistemi Premianti del Personale che possono davvero garantire un miglioramento concreto sia per i dipendenti che per l’impresa?

Sono tante le aziende italiane che se lo domandano, ora che il welfare aziendale è finalmente di moda anche da noi, dopo essere stato per molto tempo appannaggio e strumento chiave delle colossali realtà imprenditoriali della Silicon Valley. I sistemi premianti nella gestione delle risorse umane, dunque, si stanno pian piano diffondendo anche in Italia, con una maggiore intensità nelle compagnie più grandi.

Del resto, è stato lo stesso governo a incentivare la messa in campo di nuovi e più efficaci Sistemi Premianti del Personale, attraverso l’estensione delle agevolazioni fiscali sui premi di produttività anche per i quadri (ovvero, nello specifico, per quei dipendenti con stipendi annuali compresi tra i 50mila e gli 80mila euro, precedentemente esclusi dalle agevolazioni).

Il variegato ecosistema del welfare aziendale

I possibili sistemi premianti nella gestione delle risorse umane non sono ovviamente ristretti ai soli premi in denaro, anzi. Quando si parla di welfare aziendale ci si riferisce infatti propriamente ad un complesso sistema di servizi e prestazioni che le imprese possono offrire ai propri dipendenti per premiare la produttività passata ed incentivare quella futura.

Questo tipo di incentivi è sia conveniente per il lavoratore, che in questo modo ottiene un benefit commisurato con il proprio impegno, che vantaggioso per l’azienda, la quale può godere di appositi sgravi fiscali oltre che risparmiare in termini di liquidità. E gli esempi di welfare aziendale non sono certo pochi: si va dai sistemi premianti in azienda ai sistemi premianti in sanità.

La sanità integrativa estesa anche ai familiari, per esempio, è di certo uno dei servizi di welfare aziendale ai quali i dipendenti ambiscono maggiormente, insieme agli aiuti diretti per gli asili e le scuole materne o le convenzioni di tipo culturale, ricreativo o sportivo.

Cresce l’interesse delle Pmi

E se come anticipato sono soprattutto le più grandi società a servirsi di Sistemi Premianti del Personale, va anche sottolineato che, nel 2016, le Pmi che hanno approfittato di un sistema premiante nella gestione delle risorse umane sono raddoppiate: a dimostrarlo è l’ultimo rapporto Welfare Index Pmi, il quale ha rilevato che, per quanto riguarda le aziende italiane con un numero di dipendenti compreso tra 6 e 250, in un solo anno si è passati dal 9,8% al 18,3%. Come detto, gli incentivi più presenti sono proprio i sistemi premianti in sanità, scelti dal 46,7% delle imprese.

Flexible benefit, questi sconosciuti

I dati relativi ai sistemi premianti per la produttività, dunque, iniziano ad essere incoraggianti anche per quanto riguarda le Pmi, anche se va detto che esiste un modello alternativo di remunerazione del lavoro dipendente che, pur non avendo carichi impositivi e contributivi, è conosciuto e quindi applicato pochissimo dalle aziende italiane.

Parliamo ovviamente dei flexibile benefit, ovvero di tutti quegli schemi di retribuzione flessibile che vanno ad integrare – se non a sostituire – una quota del normale pacchetto retributivo accessorio dei collaboratori: si va dai corsi di lingua straniera ai corsi di formazione, fino ad arrivare all’erogazione di forme di trasporto collettivo per i dipendenti.

Questo paniere di beni e servizi permette di diminuire il cuneo fiscale, sia per i dipendenti che per l’azienda stessa, la quale non è tenuta a corrispondere i contributi previdenziali sulla quota di reddito così erogata. Ad oggi, però, i flexible benefit – stando alle rilevazioni del rapporto Welfare Index Pmi – sono conosciuti solamente dal 29,8% delle imprese italiane, e solo l’1% di questa fetta minoritaria ne fa concretamente uso verso i propri dipendenti.

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