Il bonus formazione 4.0 non si è fatto certo attendere poco. Siamo però finalmente in dirittura di arrivo: nella prima metà di maggio la Ragioneria dello Stato ha infatti dato il suo benestare, permettendo così al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e al ministro del Lavoro Giuliano Poletti di firmare il decreto attuativo del bonus formazione 4.0.

Ora non resta che attendere il vaglio della Corte dei conti, ultimo fondamentale step prima della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, la quale dovrebbe arrivare a giorni.

Bonus formazione 4.0 MiSE: cosa succederà nel 2018

La manovra, così come uscita dalla Ragioneria dello Stato, prevede una prima fase sperimentale fino a fine 2018: per questo periodo sono infatti stati stanziati 250 milioni di euro. A beneficiarne saranno tutte le imprese che, nel periodo d’imposta successivo al 31 dicembre del 2017, hanno effettuato o effettueranno delle spese in determinate attività di formazione: a loro sarà dunque riconosciuto un credito di imposta del 40%, per quanto riguarda i soli costi aziendali del personale dipendente.

Va sottolineato che possono accedere al bonus formazione 4.0 anche le imprese che effettueranno ore di formazione attraverso un tutor interno, ma va detto che, in questo caso, è fissato un limite massimo pari al 30% della retribuzione complessiva annuale.

In linea generale, il bonus formazione 4.0 prevede il credito di imposta fino ad un massimo annuo di 300.000 euro per ogni beneficiario. Potranno accedervi anche le imprese che non hanno effettuato investimenti per l’acquisto di beni materiali sui quali applicare il superammortamento o l’iperammortamento. Va infatti sottolineato che i due incentivi sono completamente separati e indipendenti.

Le attività agevolabili con il bonus formazione digitale

Ovviamente il bonus formazione 4.0 non potrà essere goduto per qualsiasi tipo di attività di formazione: il credito di imposta del 40% verrà infatti riconosciuto solo alle imprese che, così come indicato dal decreto, investiranno in attività di formazione volte a migliorare le competenze dei dipendenti per quanto riguarda le tecnologie previste dal Piano nazionale industria 4.0, ovvero:

  • big data e analisi dei dati
  • cloud e fog computing
  • cyber security
  • sistemi cyber-fisici
  • prototipazione rapida
  • sistemi di visualizzazione e realtà aumentata
  • robotica avanzata e collaborativa
  • interfaccia uomo macchina
  • manifattura additiva
  • Internet of things

Il secondo importante pilastro del Piano Impresa 4.0

La firma del decreto attuativo del bonus formazione 4.0 costituisce il secondo fondamentale passaggio del Piano Impresa 4.0. «Con l’operatività del credito di imposta Formazione 4.0» ha infatti sottolineato il ministro Calenda «il Piano impresa 4.0 completa il pilastro delle competenze dopo quello del supporto agli investimenti tecnologici». Come hanno fatto notare molti osservatori, però, è difficile non tenere in considerazione i possibili effetti negativi dei tanti ritardi della norma.

La pubblicazione del decreto durante i mesi estivi, infatti, va a ridurre fortemente il periodo a disposizione delle aziende per sfruttare i fondi messi a loro disposizione: realisticamente si parla infatti, all’incirca, di una breve finestra da settembre a dicembre (sommando eventuali attività di formazione coerenti alla normativa effettuate da gennaio in poi).


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