Uno strumento fondamentale per le Pmi

Gli esperti lo dicono da anni: gestire il patrimonio informativo attraverso software di Business Intelligence può aumentare il potenziale di crescita delle aziende. E non si parla solamente delle grandi imprese: al contrario, la ricerca “Pmi e nuove tecnologie: il valore dei dati”, commissionata da Microsoft a Ipsos Mori, dimostra ampiamente come la capacità di aggregare e interpretare i dati sia un vero e proprio trampolino di lancio, soprattutto per le Pmi.

Il fatto che sempre più aziende si avvalgano di strumenti di Business Intelligence per crescere è inoltre un dato positivo a livello globale: basti infatti pensare che in Europa le piccole e medie imprese rappresentano il 99% del tessuto economico, abbracciando i due terzi dell’occupazione nel settore privato.

La Business Intelligence rende le aziende più produttive e dinamiche

Stando ai risultati della ricerca, le Pmi che hanno deciso di gestire razionalmente i propri dati sono due volte più inclini delle concorrenti a vedere un miglioramento della propria situazione finanziaria nell’immediato futuro. Nel dettaglio, il 46% delle Pmi che si affidano alla Business Intelligence si dichiara ottimista sulle proprie prospettive nei prossimi 12 mesi; questa percentuale si attesta invece a un ben più misero 25% nel caso delle aziende che non si sono ancora fatte carico della gestione strategica dei dati.

Non è unicamente una questione di prospettive individuali: le piccole e medie aziende italiane che utilizzano software di Business Intelligence, a conti fatti, sono infatti quelle che rilanceranno la crescita economica del nostro Paese. Questo perché, come rileva la ricerca, il 46% di queste imprese auspica a lanciare in breve nuovi prodotti o servizi, di contro ad un magro 17% relativo alle imprese che ancora non si sono dotate di competenze e tecnologie per estrapolare insight strategici dal patrimonio informativo aziendale. Si riscontra la stessa dinamica anche per quanto riguarda l’approdo sui mercati esteri: le Pmi più attente ai dati pianificano l’internazionalizzazione nel 43% dei casi, mentre il dato delle altre aziende si ferma nuovamente al 17%.

Crescono gli investimenti negli strumenti di analisi

Gli strumenti e le competenze in fatto di Business Intelligence instillano dunque maggiore sicurezza nelle Pmi Italiane: il 66% dei dipendenti ritiene di essere perfettamente in grado di beneficiare di insight a livello aziendale, e questo parere è diviso in massima parte anche dai Business Decision Maker (60%). Visto lo scenario dominato sempre maggiormente dai Big Data, cresce di pari passo anche l’appetito generale per gli investimenti in nuovi strumenti di analisi: il 50% delle aziende dichiara infatti l’intenzione di voler investire in data analytics. Quelli che si cercano, nella maggior parte dei casi, sono dei tool in grado di spaziare dalle misurazioni real-time al consolidamento dei dati trasversali. Tra gli investimenti futuri compaiono con una certa frequenza anche l’Internet of Things e la data security (60% delle Pmi).

Analizzare i dati per trovare nuovi clienti e aumentare le vendite

Come ha voluto sottolineare Vincenzo Esposito, Direttore della Divisione Piccola e Media Impresa e Partner di Microsoft Italia, «i dati offrono un vantaggio competitivo alle Pmi e sempre più dipendenti e decision maker italiani sono consapevoli del loro valore strategico» aggiungendo che «in linea con quanto succede in Europa, le Pmi italiane di maggior successo sono quelle dotate delle competenze e delle tecnologie utili per esplorare tali dati e utilizzarli a proprio vantaggio per cogliere nuove opportunità di business».

La Business Intelligence può aiutare la crescita dell’impresa in molti modi differenti. La ricerca Ipsos Mori rivela infatti che il 65% delle Pmi dotate di competenze e strumenti per la gestione dei dati si dichiara in grado di entrare in contatto con nuovi clienti e creare quindi nuove opportunità di business nei prossimi 12 mesi, laddove le aziende che non possono trarre vantaggio dei dati nutrono la stessa fiducia solamente nel 25% dei casi. L’accesso in tempo reale ai dati permette ovviamente anche di rispondere in modo efficiente e veloce alle esigenze dei clienti (nel 77% dei casi nelle aziende evolute di contro al 33% di quelle rimaste indietro sul fronte degli insight). A giovare della Business Intelligence è però anche il reparto delle vendite: la ricerca dimostra infatti che il 56% delle Pmi che padroneggiano la gestione dei dati riesce ad utilizzare queste tecniche innovative per supportare attivamente le produttività del team di vendita.

Un mercato in rialzo del 5,2%

In definitiva, lo studio dimostra in modo lampante che gli strumenti software di Business Intelligence possono rivelarsi di importanza strategica anche per le realtà imprenditoriali più piccole. A conti fatti, quello dei dati è un treno che le aziende che puntano alla crescita non possono lasciarsi scappare: secondo Gartner, infatti, entro la fine dell’anno il mercato globale della Business Intelligence e degli Analytics toccherà i 16,9 miliardi di dollari, con un rialzo del 5,2% rispetto al 2015. Gestire, analizzare e trasformare in tempo reale i dati in informazioni spendibili può dunque fare la differenza, ora più che mai.