Quali sono i principali ostacoli alla digitalizzazione? Stando ai dati recentemente pubblicati da IDC, ricavati dalle interviste su un campione di CIO, in un caso su tre la digital trasformation risulta frenata da inefficienze a livello infrastrutturale e applicativo.

Il problema centrale della digitalizzazione, dunque, risiedere in molti casi proprio dall’obsolescenza della infrastruttura IT, la quale risulta molto spesso inadatta a supportare la crescita delle aziende.

E se la vecchia infrastruttura IT diventa un ostacolo per la digital transformation?

Con il termine infrastruttura IT ci si riferisce a tutti gli elementi hardware e software in grado di garantire dei servizi tecnologici a un’impresa: si va dunque dal semplice personal computer al server, passando per i software gestionali e per lo stesso network aziendale. Alla luce del rapporto IDC, dunque, spesso è proprio quello che dovrebbe favorire la trasformazione digitale a frenarlo dall’interno.

Le nuove strategie digitali aziendali devono poggiare su caratteristiche fondamentali come sicurezza, scalabilità e agilità, elementi che però, in molti dei sistemi legacy attualmente in uso delle imprese italiane, non sono presenti, e non possono essere implementati. Ed è proprio questo il problema principale dei sistemi informatici ereditati dal passato: l’impossibilità di implementare nuove soluzioni in modo efficace. Del resto questo non deve stupire. Delle infrastrutture IT aziendali progettate più di un decennio fa non possono assolutamente competere né misurarsi con quelle attuali, in quanto, per l’appunto, create seguendo un modo di pensare a sua volta obsoleto.

Come gli stessi CIO hanno spiegato, in molti casi l’utilizzo continuo di elementi tecnologici e informatici ormai sorpassati è determinato da una testarda rincorsa al risparmio, la quale però porta nella maggior parte dei casi a esiti diametralmente opposti. L’utilizzo di applicazioni legacy inadeguate porta infatti molto spesso alla nascita di ulteriori problemi, di ritardi e dunque, inevitabilmente, di costi del tutto evitabili.

Alla luce di questi e altri studi, IDC stima che entro il 2022, tre strategie digitali di successo su quattro partiranno da un’infrastruttura IT totalmente rinnovata in base alle più recenti evoluzioni delle piattaforme. Nel 75% dei casi, dunque, si lavorerà in ambienti iperconvergenti o Multi-Cloud, combinando dunque integrazione, agilità ed efficienza. Nello specifico, già oggi le migliori soluzioni Multi-Cloud permettono di accedere sempre e da qualsiasi luogo, di pagare solo per lo spazio effettivamente utilizzato e di snellire i processi, il tutto con il massimo della sicurezza.

Data storage e infrastruttura IT di ultima generazione: parla IBM

Per avere successo alle aziende di oggi è richiesta, quindi, la capacità di trarre il massimo vantaggio dal proprio business digitale. In quest’ottica, l’infrastruttura IT e più in particolare le soluzioni storage, giocano un ruolo fondamentale nel processo di transizione strategica verso approcci “a prova di futuro”.

L’offerta storage di IBM è l’unica sul mercato in grado di accompagnare i clienti nel viaggio di evoluzione digitale verso architetture Driven-by-Data e Multi-Cloud in modo completo e affidabile. La terza generazione dei sistemi Storewize V7000 si avvale della tecnologia IBM FlashCore, sviluppata da IBM per il raggiungimento di densità e prestazioni elevatissime, ma con la garanzia di livelli di servizio consistenti e costanti nel tempo.

IBM, inoltre, ha recentemente rinnovato la tecnologia dei propri server Power Systems a vantaggio dell’efficienza del business. I nuovi sistemi sono indirizzati a tutte le aziende, sia agli attuali clienti Power Systems, sia a prospect che vogliono considerare un’alternativa vantaggiosa ai sistemi attualmente utilizzati: i server con il nuovo processore POWER9, infatti, sono moderni, aperti e convenienti.


 

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