Nessuno vorrebbe leggere questi dati, eppure prenderne coscienza è il primo atto per cambiare davvero marcia: gli infortuni sul lavoro del 2017 sono in aumento rispetto a quelli dell’anno precedente. Lo aveva già dimostrato quest’estate l’Inail, pubblicando i dati relativi al primo trimestre dell’anno in corso, nella quale le buone notizie riguardanti l’occupazione erano state oscurate dall’aumento degli infortuni sul sul lavoro.

Tra gennaio e marzo gli incidenti di questo tipo erano infatti stati 134 mila, dei quali 112 mila in occasione di lavoro e 22 mila durante gli spostamenti, in aumento del 5,9% rispetto al primo trimestre del 2016. E alle 7.430 denunce in più riportate nelle statistiche Inail sugli incidenti sul lavoro hanno fatto purtroppo eco quelle relative alle morti bianche, in aumento del 12,4%. Se nei primi tre mesi del 2016 gli incidenti mortali erano stati 169, lo stesso periodo del 2017 ne ha invece conosciuti 190.

Cosa ci dicono le statistiche Inail

Riportando le statistiche degli incidenti sul lavoro l’Inail ha voluto sottolineare che, ad aumentare clamorosamente i dati complessivi, sono sopravvenuti due incidenti particolarmente gravi. Come i più ricorderanno, infatti, in gennaio c’è stata la tragedia della valanga sull’albergo di Rigopiano, seguita poco dopo dalla caduta dell’elicottero dei soccorsi a Campo Felice. Le statistiche degli incidenti sul lavoro risentono poi anche del fatto che i primi tre mesi dell’anno hanno visto 2 giorni di lavoro in più, 64 rispetto ai 62 del 2016.

Altro elemento che può essere portato come parziale attenuante è poi ovviamente l’aumento dell’occupazione: il fatto di avere più lavoratori attivi significa anche infatti avere anche una maggiore probabilità di incidenti lavorativi. Pur tenendo conto di tutti questi eventi ‘straordinari’ e fattori, però, il numero degli infortuni resta in ogni caso alto.

I numeri dell’Anmil sugli infortuni lavorativi nei primi 8 mesi del 2017

Come è stato accennato, circa il 25% dei decessi non è avvenuto sul luogo di lavoro, quanto invece durante gli spostamenti. Ma non è questo il dato che ha subito un rialzo rispetto al 2016. Ad aumentare marcatamente sono infatti stati solo ed unicamente gli infortuni in occasione di lavoro. E se il primo trimestre non ha portato dati positivi in questo campo, nemmeno i mesi successivi sembrano aver migliorato la situazione.

Stando all’Anmil, da gennaio a fine agosto si sono contate 421.969 vittime, segnando un aumento dell’1,2%. Ancora peggiore il dato relativo alla mortalità, con 682 denunce rispetto alle 651 dei primi 8 mesi del 2016. In questo caso, dunque, l’aumento è ancora maggiore, con un 4,7% di morti bianche in più.

L’appello del Presidente della Repubblica

Le statistiche degli incidenti sul lavoro non lasciano dunque dubbi: è necessario fare di più per garantire un alto livello di sicurezza sul luogo di lavoro. Lo ha ribadito il presidente Sergio Mattarella, in un messaggio mandato per l’appunto all’Associazione Nazionale fra Lavori Mutilati e Invalidi del Lavoro, dichiarando che «troppo numerosi sono i casi di aziende che risultano non in linea con gli standard di sicurezza» e che «il rischio di infortunio deve essere neutralizzato al suo insorgere in qualsiasi luogo e per qualsiasi forma di lavoro: solo così si può parlare di salvaguardia della salute».

Notevole poi il fatto che lo stesso Presidente abbia fatto riferimento al fatto che «oggi si dispone di tecniche e conoscenze avanzate: non è tollerabile che esse non siano poste al servizio della persona, per prevenire ogni forma di lesione o malattia».


 

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