Quando si parla del motore della trasformazione digitale in azienda si finisce inevitabilmente per guardare al comparto IT, ma si tratta di una semplificazione, o meglio di una svista.

La digital transformation ha origine nella gestione delle risorse umane, e quindi da quell’ufficio che, in virtù della sua visione olistica, può effettivamente guidare l’azienda verso il cambiamento.

Lo conferma una recente indagine condotta da Talent Garden, la più grande piattaforma in Europa di networking e formazione per l’innovazione digitale nata proprio in Italia 8 anni fa. Stando a questa ricerca, un people manager su tre individua nel CPO (e quindi nel Chief People Officer) il più importante ruolo di guida alla trasformazione digitale, alle spalle del solo CEO (Chief Executive Officer), che viene indicato come tale dal 47% degli intervistati. Vediamo quindi il legame tra HR e digital transformation.

HR digital transformation: l’indagine di Talent Garden

La ricerca di Talent Garden, dedicata all’impatto della digital trasformation sulle persone impiegate all’interno delle aziende, ha preso piede da un campione di 500 people manager. Si tratta, più nello specifico, di un campione composto dal 56% di professionisti con ruoli HR, dal 13% di impiegati nel marketing e comunicazione, dal 9% di professionisti di innovazione digitale, dal 5% di vendite, e dal restante 17% di lavoratori coinvolti in altre funzioni aziendali.

Guardando all’età, la metà del campione è composta da millennials, il 38% da individui appartenenti alla generazione X e il 12% da baby boomers.

Per quanto riguarda le dimensioni delle aziende, il 23% degli intervistati lavora in realtà con meno di 16 collaboratori, il 20% in aziende tra i 16 e i 100 dipendenti, il 15% tra 100 e 500, il 6% tra 500 e 1.000, il 23% tra 1.000 a 10.000 e, infine, il 13% oltre i 10.000 dipendenti.

La digital transformation parte dalle risorse umane

La ricerca ha indagato in particolar modo sui cambiamenti che la digital transformation sta generando in termini di processi, strutture, ruoli e competenze, nonché in relazione al compito che i professionisti della gestione risorse umane devono assumere in questo passaggio delicato. Commentando i dati raccolti, Lorenzo Maternini, vicepresident global sales & country manager Italy Talent Garden, spiega che:

La figura dell’HR sta assumendo un ruolo sempre più importante all’interno delle aziende e deve essere in grado di sviluppare competenze e capacità ulteriori rispetto a qualche anno fa.

Gli intervistati danno per scontato che a guidare la digital transformation debba essere una figura dirigenziale. Come visto, il 47% del campione indica per primo il CEO, un terzo degli intervistati assegna questa responsabilità al CPO, mentre solamente l’8% pensa al CIO (chief information officier) che viene appena prima del CDO (chief digital officer).

Le competenze dell’HR manager alla guida della digital transformation in azienda

Secondo un 24% degli intervistati, deve avere le doti del Digital Transformation Leader, deve cioè possedere ottime competenze digitali, avere quella che si definisce “visione digitale del business”, essere capace di agire come facilitatore colmando il divario digitale dei colleghi e essere in grado di porre sempre la persona al centro; un altro 24% sottolinea invece la necessità, per il digital transformation manager, di possedere competenze in ambito Marketing e Comunicazione.

Non manca, poi, una fetta del 21% che sottolinea l’importanza per l’HR manager di conoscere il mondo dell’analisi dei dati. Come sottolinea Maternini, a conclusione dello studio:

L’HR moderno deve essere un leader ibrido, nel senso migliore del termine, che gioca con se stesso e con la tecnologia della quale deve comprendere a fondo le potenzialità. Deve sviluppare una visione olistica del sistema all’interno nel quale è inserito, diventare prima di tutto agile lui stesso, per rendere agili gli altri, deve essere maestro del design organizzativo, perché le strutture, come le persone e le esigenze del business, devono riplasmarsi continuamente.