La Settimana Europea della Mobilità 2025 (16-22 settembre) pone al centro del dibattito un pilastro fondamentale della transizione ecologica: l’equità nell’accesso ai trasporti. Con lo slogan “Mobilità per tutti”, l’iniziativa annuale lanciata dalla Commissione Europea invita a riflettere su come i sistemi di trasporto possano – e debbano – diventare inclusivi, sostenibili ed efficienti. Allo stesso tempo, il focus su una “mobilità sostenibile come impegno condiviso” sottolinea l’urgenza di un’azione coordinata tra cittadini, aziende e, soprattutto, istituzioni.
Nel cuore dell’edizione 2025 della Settimana Europea della Mobilità c’è un messaggio chiaro: la sostenibilità non può prescindere dalla giustizia sociale. Milioni di persone affrontano quotidianamente quella che viene definita povertà dei trasporti, ovvero l’impossibilità di accedere a soluzioni di mobilità economiche, efficienti e a basse emissioni. In molte aree, la mancanza di alternative al trasporto privato costringe i cittadini a utilizzare veicoli inquinanti, aggravando tanto le disuguaglianze sociali quanto la crisi climatica.
Garantire che i servizi di trasporto siano disponibili, accessibili, convenienti, inclusivi e sicuri significa creare una rete che inviti attivamente le persone a scegliere soluzioni a basse emissioni, richiedere la riprogettazione degli spazi urbani per favorire forme di mobilità sostenibile, creare infrastrutture dedicate e generare una maggiore consapevolezza da parte dei singoli individui. Affrontare la povertà dei trasporti e garantire un accesso equo e universale a opzioni di mobilità sostenibile non è solo un imperativo etico, ma la via più efficace per accelerare la decarbonizzazione dei nostri sistemi di trasporto e costruire un futuro più equo e sostenibile per tutti.
Il ruolo delle aziende nella decarbonizzazione dei trasporti
In questo contesto, le aziende hanno il dovere di essere protagoniste di questa trasformazione ambientale, culturale e sociale. Il mondo del lavoro ha infatti un impatto enorme sull’emissione dei gas serra: oltre il 25% delle emissioni di CO₂ dei trasporti in Europa è legato a spostamenti professionali (logistica, trasferte, tragitto casa-lavoro). Ecco perché le aziende sono oggi chiamate ad assumere un ruolo di primo piano nella rivoluzione sostenibile.
Durante la Settimana della Mobilità, molte imprese italiane colgono l’opportunità per:
- organizzare eventi di sensibilizzazione per i dipendenti,
- testare soluzioni di mobilità alternativa come carpooling, bike-to-work o flotte elettriche,
- promuovere audit interni tramite strumenti come il Piano Spostamenti Casa-Lavoro o attraverso soluzioni tecnologiche capaci di analizzare le emissioni della mobilità aziendale.
Quest’ultimo punto è forse il più cruciale, affinché le aziende possano introdurre strategie concrete di riduzione delle emissioni. Per rendere efficace la transizione, è fondamentale misurare le emissioni generate dalla mobilità aziendale e consentire alle imprese di valutare il proprio impatto, definire obiettivi di riduzione e comunicare in modo trasparente i risultati ai propri stakeholder.
La tecnologia diventa quindi lo strumento principale per monitorare in tempo reale le emissioni di trasferte, flotte e spostamenti casa-lavoro, fornendo una base solida per attuare e controllare le strategie di riduzione introdotte dalle aziende. In questo modo, non solo è possibile avvicinarsi concretamente all’obiettivo della decarbonizzazione, ma – grazie a metodologie certificate come il GHG Protocol e la ISO 14064-1 – viene anche supportata la redazione del bilancio di sostenibilità e l’allineamento agli obiettivi ESG, trasformando il calcolo delle emissioni in un vantaggio competitivo e in un forte segnale di responsabilità verso collaboratori, mercati e investitori.
La mobilità sostenibile non è quindi solo una questione ambientale: è una questione di equità e di visione. La Settimana Europea della Mobilità 2025 ci ricorda che la decarbonizzazione dei trasporti richiede sia innovazione tecnologica che inclusione sociale. E questo appuntamento evidenzia anche il fatto che il contributo delle imprese, insieme a quello delle istituzioni e dei cittadini, è cruciale per costruire città più vivibili, eque e resilienti.
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