Chiunque cerchi di trovare una modalità di impiego che renda utile e fruibile il lavoro dei sistemi di AI, entra in contatto con algoritmi che si potenziano, evolvono e cambiano con una velocità e un’efficienza sorprendenti. Al contempo c’è la necessità di leggere i risultati frutto della AI, applicando il filtro della sensibilità e capacità di giudizio tipica di un essere umano.
La tecnologia AI, ancora poco conosciuta dai più, così potente e precisa si adatta perfettamente ai sistemi nei quali il risultato atteso è netto, perentorio, inequivocabile: bianco o nero, sì o no, conforme o difettoso, vero o falso. Ma ha ancora tanta strada da fare quando il risultato che le viene richiesto è articolato, si presta a più letture, deve conseguire più obiettivi e soprattutto può avere un impatto sulla vita delle persone e sull’efficienza di un sistema. In questo contesto è a volte necessario che il fattore umano, specificatamente la funzione HR, si ponga come agente di equilibrio, correggendo eventuali eccessi o introducendo, nella logica di pianificazione dei turni di lavoro, elementi di esperienza, di relazione se non anche di emozione.
Pianificazione dei turni e AI: i vantaggi per il settore HR
La pianificazione dei turni ha l’obiettivo di programmare l’attività delle persone e il migliore utilizzo di impianti, apparecchiature, energia e trasporti: a nessuno sfugge l’impatto che questo lavoro di pianificazione ha sulla vita delle persone, così come è chiaro l’elevato numero di regole, di logiche business, di eventi esterni ma anche di condizioni di opportunità e di benessere di cui si dovrebbe tenere conto nell’approcciarsi all’organizzazione dei turni di lavoro.
L’intelligenza artificiale sta cambiando i software per la gestione dei turni apportando vantaggi indiscutibili:
- Adattabilità in tempo reale alle situazioni che cambiano e formulazione immediata di alternative (sostituti, ripianificazione, modifica degli orari, picchi di lavoro).
- Automazione del processo di previsione degli scenari e riduzione del tempo per data entry e operazioni manuali.
- Capacità di analisi rapida e contemporanea di molti fattori che influiscono sul risultato, impossibile da attuare senza supporto dell’AI.
- Precisione nel rispetto dei requisiti imposti dalle compliance: prescrizioni, abilitazioni, limitazioni, competenze.
- Capacità di apprendimento dalle serie storiche selezionando gli scenari da proporre in base ai migliori KPI risultanti da ogni situazione pregressa analizzata ed anche dai segnali di gradimento espressi dalle persone.
Questa tecnologia che cambia in modo pervasivo e irreversibile gli strumenti per la pianificazione dei turni (e non solo quelli, ma tutto il sistema tecnologico che governa amministrazione e gestione delle Risorse umane) richiama la comunità HR a un ruolo di maggiore e rinnovata centralità (ma anche di responsabilità) al quale non è più possibile sottrarsi.
Negli anni scorsi è maturata la consapevolezza della stretta connessione tra il ruolo delle Direzioni HR e l’esecuzione del business, cui è seguita la consapevolezza che il successo di qualsiasi organizzazione non può realizzarsi se si trascurano valorizzazione, potenziamento, crescita e benessere delle persone.
Se quindi, come appare evidente, gli strumenti di Intelligenza Artificiale stanno cambiando gli strumenti del mestiere, le funzioni HR non possono che divenire protagoniste di questi cambiamenti affermando ancora una volta la loro capacità di regolare, controllare e indirizzare questi velocissimi processi di digitalizzazione.
Digitalizzazione HR: segnali e priorità emergenti
Alcuni segnali di questa nuova impostazione richiesta alle Risorse Umane e della consapevolezza che queste organizzazioni stanno maturando si trovano anche leggendo i dati dell’Osservatorio Zucchetti HR 2025: il 74% delle grandi imprese e il 64% del totale degli intervistati ritengono che l’analisi dei processi HR e il monitoraggio di KPI specifici siano fattori utili ad aumentare il peso del ruolo della funzione HR in azienda: è un po’ come dire, sempre rimanendo alla pianificazione dei turni, che organizzare turni di lavoro con excel e il copia/incolla da una settimana all’altra con le stampe affisse in bacheca si rischia di essere fuori tempo e soprattutto fuori dai giochi che contano.
La consapevolezza che non ci si possa permettere di ignorare il fenomeno è resa evidente da un altro dato che l’Osservatorio riporta: circa un terzo delle piccole imprese colloca l’automazione dei processi al primo posto delle proprie priorità. Il fatto che nelle piccole imprese stia maturando un approccio più orientato alla digitalizzazione dei processi HR nonostante scarse disponibilità all’investimento o mancanza di visione è indubbiamente un indicatore della tendenza in atto.
Rispetto al tema più specifico dell’adozione delle tecnologie di AI, il campione degli intervistati dichiara che le applicherebbe, tra le altre cose, per:
- Analisi dei dati (78%)
- Previsione organico (50%)
- Processi Paghe e Presenze (53%)
Qualcuno pensa ancora di poter fare a meno della AI applicata alla pianificazione dei turni del personale?
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