Negli ultimi anni si è iniziato a parlare sempre più frequentemente di facility management, molto spesso a sproposito.

Eppure questa attività è definita in modo piuttosto preciso a livello europeo all’interno della norma EN 15221, la quale fornisce tutte le linee guida per migliorare la qualità del facility management nelle aziende. Facciamo un po’ di chiarezza, dunque, sul significato di queste parole, per poi passare a esaminare alcuni casi concreti.

EN 15221 facility management: cos’è?

L’attività di Facility management è molto ampia e ramificata. Oltre alle linee guida EN 15221, c’è per esempio la definizione dell’IFMA , che illustra questa attività come:

la disciplina aziendale che coordina lo spazio fisico di lavoro con le risorse umane e l’attività propria dell’azienda. [..] integra i principi della gestione economica e finanziaria d’azienda, con quelli dell’architettura e delle scienze comportamentali e ingegneristiche.

Si tratta quindi, in modo meno complesso, di un’attività tesa a gestire nel migliore dei modi le facilities – e quindi, semplificando al massimo, gli edifici aziendali e i relativi impianti – per soddisfare le esigenze dell’impresa.

Se infatti in linea teorica il facility manager è colui che si occupa di tutte le attività esterne al core business dell’impresa, nell’uso comune con questo termine si indica in realtà colui che ha la responsabilità della gestione dell’edificio in quanto tale.

Ne consegue che il facility management viene a trovarsi a stretto contatto con il building management, il quale, come è noto, considera la struttura come insieme di tre elementi fondamentali:

  1. persone che si interfacciano in vario modo con quell’edificio
  2. gli impianti di cui l’edificio è dotato
  3. l’involucro che lo costituisce, nel senso materiale del termine.

Ecco dunque che nel facility management confluiscono le attività più diverse, da quelle legate alla sicurezza sul luogo di lavoro a quelle relative alla manutenzione degli impianti, per non dimenticare, ovviamente, l’efficienza energetica.

Facility management e gestione energetica

Si può affermare che il primo passo verso la digitalizzazione del facility management sia avvenuto proprio nel campo della gestione energetica, o meglio, dell’efficientamento energetico degli edifici aziendali.

Le soluzioni software per una migliore gestione energetica degli edifici partono sempre dalla raccolta delle informazioni energetiche relative agli impianti presenti: per intervenire in modo razionale e avviare un’efficace gestione energetica, infatti, è necessario conoscere perfettamente la situazione, individuando gli asset maggiormente energivori dell’azienda.

Il fulcro, in ogni caso, è poter contare su un maggior controllo dei costi, il quale va di pari passo con un miglioramento delle performance. Non è tutto qui, in quanto un minore consumo energetico garantito da un processo interno di efficientamento energetico può essere usato anche come rafforzamento della reputazione del brand verso il proprio pubblico.

Affinché tutto questo sia possibile è necessario poter contare su dei software appositamente creati per il monitoraggio automatico e costante dei consumi energetici.

Facility management e sicurezza: l’esempio del controllo accessi

Rientra nelle attività del facility manager anche l’organizzazione e la gestione del controllo degli accessi.

Gli obiettivi, in questo senso, sono due: da una parte, garantire la sicurezza nell’edificio, e dall’altra controllare le presenze dei dipendenti, controllando eventualmente anche i flussi in aree protette, in modo da proteggere gli ambienti e i beni dell’azienda.

Le tecnologie sulle quali può contare il facility manager, da questo punto di vista, sono diverse. Si passa infatti dai terminali per la rilevazione delle presenze del personale ai sistemi anti-intrusione, senza dimenticare eventuali integrazioni con i terminali per l’accesso dei mezzi e per l’utilizzo degli ascensori.