In quali occasioni un lavoratore deve essere formato? E quando un lavoratore deve essere addestrato? Parlare di formazione, di informazione e di addestramento, infatti, significa parlare di tre momenti diversi, che non vanno in nessun caso confusi, e nemmeno sottovalutati. La Legge Italiana, di fatto, sembra mostrare interesse soprattutto per la formazione dei lavoratori, e non tanto per l’addestramento professionale. Si guardi per esempio alla definizione di ‘formazione’ che viene fornita nel D.Lgs. 81/08, dove si legge che questa è un «processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi».

La formazione dei lavoratori prende il sopravvento sull’addestramento professionale

Da questa definizione si evince che la Legge Italiana sembra affidare l’addestramento alla sicurezza dei lavoratori alla loro formazione, ma questo modo di pensare non può che essere controproducente. Va infatti sottolineato che, stando ai più recenti e condivisi studi, gli incidenti e gli infortuni sul lavoro sono da ricondurre – tra il 50% e il 94% dei casi – al comportamento dei lavoratori. Quest’ultimo, ovviamente, non viene determinato dalla formazione ricevuta, o perlomeno non solo da questa. Pensiamo ad un cantiere edile, e nello specifico ad un operaio carpentiere che si ritrova ad effettuare dei lavoratori di copertura sul tetto di un edificio.

Durante il corso di formazione quel dipendente ha sicuramente imparato che è necessario utilizzare gli appositi DPI anticaduta in ogni spostamento da un’altezza superiore a 2 metri rispetto al piano stabile, ma è indubbio che, laddove i tempi si assottiglino e il capocantiere richieda una velocità maggiore senza prestare particolare attenzione alle regole, parte delle misure di sicurezza imparate verranno inesorabilmente lasciate da parte. Questo dimostra che no, la formazione – anche la formazione per lavoratori ad alto rischio – non è sufficiente a garantire la sicurezza necessaria. Questa, infatti, può essere garantita solo da un parallelo e specifico addestramento dei lavoratori sul campo, e nell’adozione di soluzioni di formazione per la sicurezza aziendale.

Ecco come e quando un lavoratore deve essere addestrato, secondo la legge

Sul fronte della sicurezza, un caposquadra, un capoturno o un responsabile particolarmente attento all’incolumità dei suoi sottoposti, dunque, può fare molto di più di quanto può fare la pura e semplice formazione dei lavoratori. Ne consegue dunque che l’addestramento alla sicurezza dei lavoratori acquisisce un’importanza che – ad oggi – la Legge Italiana non sembra riconoscere. Basti pensare che, laddove negli ultimi anni sono stati normati i soggetti formatori, i docenti, i programmi, la durata, le modalità e tanti altri aspetti della formazione dei lavoratori, per quanto riguarda l’addestramento dei lavoratori si è tuttora fermi alla dichiarazione «l’addestramento viene effettuato da persona esperta e sul luogo di lavoro».

Formazione, informazione e addestramento

La legge, e dunque gli organi di vigilanza, gli enti di formazione, i consulenti e le stesse aziende puntano dunque tutta la loro attenzione sulla formazione dei lavoratori, lasciando in disparte l’addestramento professionale, che invece così tanto può e potrebbe fare per migliorare la sicurezza a livello aziendale. Eppure un’ora di addestramento dei lavoratori all’uso corretto dei macchinari e dei dispositivi di sicurezza potrebbe fare molto più di giornate intere spese in aula ad ascoltare in modo annoiato dei docenti che parlano di norme astratte per i più.

La formazione dovrebbe dunque essere solo il primo passo, al quale dovrebbe seguire una pronta informazione dei lavoratori circa i macchinari e i dispositivi che dovranno utilizzare. A questa prima parte teorica dovrebbe poi fare da compimento una fase pratica di addestramento alla sicurezza, incontrando uno dopo l’altro i dipendenti sul luogo di lavoro e mettendo in campo simulazione e prove.

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