Il controllo degli accessi è una parte fondamentale della lotta al Covid-19. Il motivo di base è semplice: il Coronavirus si trasmette nel momento in cui viene meno il distanziamento sociale.

Luoghi di lavoro, ospedali, musei, supermercati, aeroporti, stazioni, negozi, ristoranti, biblioteche e tante altre attività che si svolgono entro aree ben definite devono mettere in campo sistemi per controllare in modo continuativo gli accessi.

In questa nuova normalità post Covid-19, dunque, il controllo elettronico degli accessi e il relativo registro digitale diventano cruciali.

Controllo accessi e Covid-19

I protocolli e le regole per impedire il contagio da Covid-19 sono molto chiari: gli assembramenti devono sempre e comunque essere evitati. Ecco quindi che, all’ingresso degli spazi chiusi – in ambito pubblico e privato – è bene implementare un sistema di controllo degli accessi, per fare in modo che tutto avvenga secondo le norme vigenti, così da aiutare a prevenire il diffondersi della pandemia.

Un buon sistema per il controllo degli accessi, per esempio, permette l’ingresso unicamente ai soggetti che presentano una temperatura corporea inferiore ai 37,5 gradi centigradi. E ancora, altra condizione obbligatoria da tenere in considerazione è la presenza di una mascherina indossata in modo corretto.

In molti casi, inoltre, l’accesso può essere permesso solo a determinate persone, attraverso il riconoscimento di badge o di dati biometrici. Non è tutto qui: il sistema del controllo degli accessi, per garantire la sicurezza dell’area, può prevedere degli ingressi contingentati, puntando a non superare una certa soglia di utenti (tra lavoratori, clienti, ospiti e quant’altro) all’interno di uno spazio delimitato.

Per offrire un servizio efficace e sicuro anche durante l’emergenza sanitaria, i sistemi elettronici per gli accessi e i sistemi di conteggio degli ingressi – già presenti in specifiche situazioni anche negli anni precedenti – sono andati così evolvendosi in modo importante durante gli ultimi mesi.

Quando l’accesso viene vietato

I sistemi per i controlli degli accessi sono quindi impostati per impedire l’accesso in situazioni specifiche.

Un varco con people counter, e quindi con un dispositivo conta persone, può per esempio impedire temporaneamente l’ingresso di nuove persone nel momento in cui, all’interno di una determinata area (come per esempio un punto vendita o un museo) si è raggiunto il limite massimo di capienza in relazione alle norme speciali per il contenimento del contagio.

Monitorare l’ingresso delle persone, vietandolo a quelle che possono essere veicolo di contagio, rimane il primo, fondamentale passaggio per salvaguardare la sicurezza di dipendenti, collaboratori e clienti.